Aggiornato al 18 Aprile 2024

Alla scoperta di biscotti e cavagnette

I biscotti “tipici” sono ormai diventati, oggi giorno, molto popolari: quasi ogni paese ha un suo proprio prodotto, spesso percepito come “tradizionale”, che viene acquistato anche dai turisti come una sorta di souvenir o ricordo di viaggio. Ma quanti di questi sono veramente “tradizionali”? Quanti di questi sono realmente “tipici”? E quanti sono dei “fake”? Sabato 10 agosto, alle 21, presso l’UniversiCà di Druogno, nell’ambito della rassegna Me.Mo., Memorie e montagne, l’antropologo Luca Ciurleo presenterà i risultati di una ricerca condotta per alcuni anni sul territorio del Vco, pubblicata nel libro, edito da Ultravox, dal titolo Tradizioni di pastafrolla. Ed al termine della conferenza, arricchita da slide ed immagini dei biscotti, i presenti potranno anche degustare alcuni prodotti offerti dai pasticceri locali.
Una ricerca, disponibile anche in e-book sui principali siti (da Amazon ad Ibs ad Apple), che ripercorre le teorie del folk e quelle di Richard Dorson relative al fakelore, ovvero il folklore inventato e presentato come se fosse autentico, senza tralasciare le recenti teorie alimentari ed i diversi approcci della globalizzazione (dai panini di McDonald’s sino ai piatti svedesi dell’IKEA passando per le teorizzazioni dei cuochi-filosofi della Lettera di Lima ai cuochi di domani), per poi concludersi con un accurato case study sulla biscotteria del Vco. Dalle fugascine di Nonio e Mergozzo (foto illagomaggiore.com) sino alle Offelle di Vogogna, dai recenti Cavagnett e Zicar sino ai Beuritt e ai Santitt, le ultime creazioni in ordine cronologico, risalenti a pochi mesi fa.
Sabato 17, invece, sempre all’UniversiCà di Druogno, si parlerà di Cavagnette ed alberi rituali. Anche in quel caso l’oratore sarà l’antropologo Luca Ciurleo, che presenterà, in anteprima, le sue recenti scoperte sugli alberi rituali ossolani. Dopo aver fatto una panoramica sulle tradizioni piemontesi di portare in processione dei simulacri di albero, suddivisi in varie categorie, si presenterà nel dettaglio la tipicità delle Cavagnette ossolane e dei Ginostri di Mergozzo, per poi arrivare alle due importanti scoperte fatte in queste ultime settimane: degli alberi rituali, risalenti a metà ottocento, la cui memoria si è persa e che, presto, potrebbero tornare ad essere portati in processione.

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