Aggiornato al 20 Aprile 2024

Riaprono le discoteche, il racconto di Tiziano Tanzarella del Trocadero

Domenica 13 febbraio, alle 6.08 del mattino, Tiziano Tanzarella, mattatore della discoteca Trocadero di Domodossola, postava una foto su facebook e una sola parola: bentornati! Quelli in pista sono i ragazzi «dai 15 ai 18 anni circa» spiega il proprietario e hanno ricominciato a ballare dopo mesi di digiuno. «Buon’ultime sono arrivate pure le discoteche – spiega – anche se fino a venerdì non ci ho creduto perché il 23 dicembre alle 21 era arrivato l’avviso che dalla mezzanotte non avremmo potuto aprire. Alcuni colleghi infatti hanno deciso di aspettare, non si sono fidati». I ragazzi hanno risposto in massa: «Sono venuti soprattutto i più giovani perché gli altri hanno potuto trovare socialità anche nei bar, la discoteca è un luogo diverso da vivere. C’era voglia di ballare e si è percepito. Diciamo che alcuni purtroppo hanno iniziato a festeggiare fuori con atti vandalici contro fioriere, in via Rosmini, in via Mattarella, gesti che ho già segnalato e stigmatizzato». Un buon numero di ragazzi arriva anche da fuori Ossola. Spiega Tanzarella: «Un amico che guida i treni mi ha spiegato che quello da Stresa era pieno. Lì hanno fatto solo un po’ di caciara. Difficoltà in più per tornare da Domodossola. Alcuni ragazzi, evidentemente ubriachi, non sono stati fatti salire, altri non avevano il biglietto… Raccomando sempre di non esagerare e richiamo alla prudenza, chi mi conosce lo sa». Al netto di qualche esagitato Tanzarella parla di un «ritorno alla normalità» anche se sottolinea alcune incongruenze: «Dunque, fino a giovedì a mezzanotte era vietato ballare. Da venerdì tutti in discoteca con obbligo di mascherina non quando si è in pista, ma quando si è seduti. Ha senso? Soprattutto faccio un discorso che potrebbe apparire controproducente ma è da dire: lasciano che si riaprano le discoteche, ed è giusto, ma poi ci sono parenti che muoiono soli in ospedale, e non parlo dei malati di Covid, senza nessuno che gli stringa la mano perché è ancora fatto divieto ai visitatori, di entrare. Conosco persone che hanno i propri cari ricoverati da oltre 20 giorni e non sono ancora riusciti a vederli. A questo punto – continua Tanzarella – ne faccio una questione di buon senso. E’ come quando all’interno dei ristoranti, se sei seduto al tavolo puoi levare la mascherina, altrimenti, in piedi, la devi tenere. Ma i virologi non avevano detto che è soprattutto mangiando che si diffondono le famose goccioline? Insomma, non mi pare ci sia più niente di scientifico in queste disposizioni. In merito al mio lavoro sottolineo come, rispetto agli anni Novanta, quando i ragazzi di Domodossola andavano verso le discoteche del Verbano, oggi si verifica il meccanismo inverso. Anche per questo sto tornando a pensare ad autobus dedicati, in base ad un progetto iniziato anni addietro, in modo da garantire più sicurezza per tutti».

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