Aggiornato al 25 Aprile 2024

Dal Consiglio Regionale i “Drapò” ai sindaci del Vco. Assenti diversi primi cittadini ossolani per protesta contro la chiusura del Punto nascite del San Biagio

Si è svolta la mattina di oggi, mercoledì, nella sala del Palacongressi di Stresa, la cerimonia di consegna del “Drapò, un simbolo, una regione, una bandiera” da parte del Consiglio Regionale del Piemonte ai sindaci dei comuni del Vco. Dopo l’Inno nazionale è seguita la proiezione di un video in cui sono stati messi in evidenza i tesori e le eccellenze, in tutti i campi, del Piemonte. Sul palco sono poi saliti per i saluti istituzionali il presidente del Consiglio Regionale, Stefano Allasia, e i consiglieri segretari Michele Mosca e Gianluca Gavazza. Allasia prima di introdurre l’evento ha chiesto un minuto di silenzio (foto) per le vittime della tragedia del Mottarone. «All’interno della bandiera – ha spiegato Allasia – sono scritti tutti i nomi dei 1.181 comuni piemontesi, riuniti in una sola entità e in un solo patrimonio. Non sono solo enti pubblici, ma comunità. Sotto questo vessillo lotteremo insieme per una amministrazione più snella, per creare nuove opportunità di sviluppo economico e favorire politiche sociali sempre più attente alle fasce deboli della popolazione». Arturo Lincio, presidente della Provincia del Vco, ha poi ringraziato la Regione per l’intervento sui canoni idrici che «ha permesso la sopravvivenza della nostra provincia altrimenti condannata alla consegna dei propri bilanci al tribunale». Alla cerimonia qualche assenza si è notata, mancavano infatti i sindaci di Domodossola, Pallanzeno, Crevoladossola e altri, per protesta contro la chiusura del Punto nascite dell’ospedale San Biagio. Il sindaco di Stresa, Marcella Severino, nel suo intervento ha ringraziato la Regione e tutti i sindaci che le sono stati vicini nel momento della tragedia del Mottarone e ha aggiunto: «Questa bandiera non è solo un drapò che per dovere istituzionale dobbiamo esporre, ma ci deve rendere orgogliosi, e io vorrei che questo orgoglio e senso di vicinanza, che io ho sentito nel momento di una tragedia, ci sia anche dopo». Ancora Severino: «Non importa se un bambino nasce a Domodossola o a Verbania. Un bambino deve nascere in sicurezza, questo è importante. Quindi ringrazio tutti i sindaci delle valli ossolane che sono qua e spero che questa sinergia continui».

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