Aggiornato al 28 Marzo 2024

Autonomia Province con la legge di stabilità?

“Il governo è impegnato a valutare l’opportunità di riconoscere nell’ambito dell’attuazione della legge di stabilità”, e in particolare rispetto all’articolo 35-bis, alle Province interamente montane e confinanti con Stati esteri le necessarie forme di autogoverno creando condizioni di autonomia amministrativa e finanziaria e a coordinare la sua azione anche con le regioni, affinché’ anche sui territori vengano riconosciute alle suddette province forme particolari di autonomia finanziaria e
amministrativa”.

E’ questo il dispositivo dell’ordine del giorno, a firma dei deputati democratici Roger De Menech e Enrico Borghi, approvato ieri dall’aula di Montecitorio e recepito dal governo come raccomandazione nell’ambito della legge di stabilità 2015.

L’ordine del giorno – spiega una nota diffusa da Borghi -, dopo aver richiamato i contenuti della legge 56 del 7 aprile 2014, sottolinea che i territori di Belluno, Sondrio e Verbano Cusio Ossola “vengono obiettivamente a trovarsi in condizione di indiscutibile squilibrio rispetto ai poteri di autogoverno e alla disponibilità di risorse riconosciuti in dipendenza di ragioni di storiche e di vincoli di carattere internazionale” e si precisa che “la legge indirizza le regioni a un forte decentramento in quanto la natura prettamente centralistica del decentramento amministrativo attuato dalle regioni e il ruolo marginale e subalterno attribuito dalle stesse regioni ha fortemente penalizzato le autonomie locali delle province montane”.

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