Aggiornato al 25 Aprile 2024

Addio a Ugo Paffoni, la Fulgor e lo sport del Vco in lutto

Il mondo del basket e dello sport del Vco ma anche quello dell’imprenditoria è in lutto in queste ore per la scomparsa di Ugo Paffoni, morto a 75 anni vinto da un male incurabile che lo ha portato via in poche settimane. Imprenditore di successo nel campo della rubinetteria, con la sua azienda di Pogno leader nel settore, Paffoni ha legato il suo nome da 14 anni al mondo del basket e della Fulgor Omegna, di cui è stato a lungo presidente e sempre sponsor principale in questa sua lunga esperienza con i colori rossoverdi. Con i suoi investimenti ha portato la società a giocare stabilmente ai vertici della serie B toccando anche la serie A2, traguardo che sognava di riconquistare ancora vedendo giocare la sua squadra nel palazzetto di Gravellona. Con lui sono la Fulgor ha vinto tre Coppa Italia di serie B, negli anni gli appassionati del territorio hanno potuto ammirare giocatori importanti (su tutti l’americano Mike James, esploso proprio ad Omegna per poi prendere il volo nell’olimpo del basket europeo e della Nba) e vivere stagioni da protagonisti.

Oggi c’è un vuoto enorme, in ognuno di noi – è il saluto della società -. In questi 14 anni, il mondo della pallacanestro ha scoperto un uomo straordinario. Entrato in punta di piedi, Ugo Paffoni è diventato un punto di riferimento, un simbolo, un’icona. Ha legato in maniera indissolubile il suo nome a quello della nostra società. E’ stato un padre buono, comprensivo, innamoratissimo della Fulgor. Una passione sconfinata la sua, cresciuta giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno. Ha vinto, forse meno di quello che avrebbe meritato. La sua gioia da bambino a Castellanza, con il giro di campo insieme al suo amatissimo Matteo Bertolazzi, la sua felicità a Jesi e Porto San Giorgio, la sua delusione dopo la retrocessione e le finali perse, sono istantanee che rimarranno nei nostri ricordi. La Fulgor è cresciuta con lui, è cresciuta grazie a lui, è diventata quello che è grazie a lui. Ci rimangono il suo esempio, il suo amore incondizionato, il suo commovente attaccamento ai nostri colori. E ci rimane da perseguire il suo sogno: quello del ritorno in serie A2, nel nuovo palazzetto. Lo dobbiamo a lui, per tutto quello che ha fatto per noi in questi meravigliosi, intensi ed indimenticabili 14 anni. Ciao presidente, grazie di tutto”.

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