Aggiornato al 28 Marzo 2024

Esercizio abusivo della professione medica, odontotecnico patteggia la pena

Si è concluso con un patteggiamento a 10 mesi e 10mila euro di multa, più un risarcimento di altri 10mila euro all’Ordine dei medici del Vco, il processo a carico di Antonio D’Amato, odontotecnico di Verbania, che dopo la conclusione delle indagini, nel gennaio 2020, era finito a processo nel tribunale di Verbania con l’accusa dell’esercizio abusivo della professione medica. Si tratta di un odontotecnico che aveva lavorato fino al 2018 in uno studio a Intra. L’indagine era stata svolta dai Carabinieri della sezione di Polizia giudiziaria coordinati dal pubblico ministero Laura Carrera e aveva visto anche l’apporto dei Nas (Nucleo antisofisticazione) dei Carabinieri di Torino. L’uomo secondo quanto l’accusa era riuscita ad accertare, in quanto odontotecnico sarebbe stato autorizzato unicamente a costruire apparecchi di protesi dentaria su modelli presi dalle impronte fornite da medici chirurghi o da altri soggetti abilitati. Diversamente le indagini svolte dagli inquirenti hanno consentito invece di ricostruire il fatto che l’uomo avrebbe svolto abusivamente la professione di odontoiatra in uno studio medico dentistico senza essere in possesso di laurea e senza essere iscritto all’Albo. L’accusa aveva contestato all’uomo anche la violazione di un Regio decreto del 1934 per aver mantenuto in esercizio uno studio medico dentistico in assenza della necessaria autorizzazione sanitaria del sindaco. L’odontoiatra, assistito dall’avvocato Beniamino Ricca, è comparso in tribunale mercoledì scorso davanti al giudice Donatella Banci Buonamici, che dopo la sentenza ha disposto anche il dissequestro di alcune apparecchiature sanitarie e attrezzature che erano state sequestrate all’odontoiatra per impedirgli di svolgere l’attività abusiva. L’indagine era partita da una segnalazione dell’Ordine dei medici di Verbania.  

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