Aggiornato al 25 Aprile 2024

Falsario nel Verbano, secondo la questura non avrebbe vissuto in zona

La questura di Verbania interviene sul caso del falsario che ha prodotto e venduto documenti contraffatti per l’attentatore islamico di Vienna. Al momento, infatti, non risulterebbe che Turko Arsimekov, il 35 russo di origini cecene arrestato, vivesse fino a pochi mesi fa nei dintorni di Verbania. A rivelare il dettaglio del passaggio nel Verbano di Turko era stato il Corriere della Sera di oggi, venerdì, rivelando dettagli sull’arresto dell’uomo fermato due giorni fa a Varese, che si ritiene abbia legami con il terrorismo internazionale. La Digos verbanese ha effettuato tutti gli accertamenti del caso e non risulta la presenza regolare di Arsimekov nel Vco e da parte dell’uomo (che ha presentato mesi fa una richiesta di asilo a Varese in fase di contenzioso) non era stata inoltrata nessuna richiesta di permesso di soggiorno nel Vco. Non sarebbe però del tutto da escludere che l’arrestato sia stato in passato nel nostro territorio, magari in una casa d’accoglienza, oppure ospite non dichiarato di altri stranieri. Per chiarire questi dettagli sono in corso accertamenti da parte della Digos verbanese. La Digos lombarda aveva anche effettuato perquisizioni a casa del russo (dove sono stati trovati svariati documenti falsi, nella foto) e a casa di due cittadini ucraini regolari sul territorio italiano, uno del 1956 e uno del 1978.

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