Aggiornato al 19 Aprile 2024

Voto in pausa pranzo, elezioni annullate a Vagna

Non ci sarebbe stato un tentativo di broglio, ma un atto apparentemente fatto in buona fede da una delle persone candidate alla Consulta comunale di Vagna, dietro la scelta di annullare il voto. Infatto l’atto ha pregiudicato il corretto svolgimento del voto.
Ma andiamo con ordine. Nel pomeriggio di ieri, domenica 26 marzo, il sindaco con uno stringato comunicato stampa spiegava che «a seguito di segnalazioni personalmente ricevute e del conseguente accertamento dei funzionari comunali do me inviati, che hanno evidenziato uno discutibile situazione venutosi a creare durante l’orario di chiusura del seggio, non ritenendo garantiti i principi di trasparenza e di correttezza dovuti al procedimento in oggetto, ritengo di dover immediatamente sospendere ed invalidare la votazione relativa alla Consulto di Frazione di Vagna».
Ma cosa è accaduto nel dettaglio? Secondo quanto ha ricostruito Eco Risveglio una delle persone candidate alle elezioni era anche in possesso delle chiavi della struttura ex scuola elementare di Borgata Tagliaroli dove si sono svolte le elezioni, essendo questa persona anche attiva nel volontariato ed avendo l’associazione la propria sede proprio nell’ex scuola.
I seggi, dopo le aperture in orario di ufficio presso il municipio, solo per la giornata di domenica 26 marzo erano aperti dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.
Durante la giornata di votazioni per facilitare il voto di alcune persone della borgata, questa persona in possesso delle chiavi avrebbe “aperto” il seggio durante la pausa pranzo, quando non era presente il dipendente comunale che “teneva” il seggio. Un atto che seppur fatto in buona fede, o almeno così assicurano le nostre fonti, ha di fatto invalidato il voto; l’episodio è infatti stato segnalato a Lucio Pizzi, il quale ha preso il provvedimento d’annullamento. Ora la votazione è rinviata a data da definirsi.
In una nota anche il Partito democratico ha ringraziato il sindaco per il tempestivo intervento, sottolineando come segnalazioni fossero giunte anche al Pd e che «se non ci fosse stato l’intervento del sindaco avremmo chiesto noi l’annullamento delle votazioni».

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