Si è chiusa superando quota diecimila visitatori la mostra Alessandro Poscio. Collezionista appassionato, centrata sui tesori raccolti nel corso degli anni dall’imprenditore ossolano.
Un evento – spiega una nota degli organizzatori – dedicato al territorio, non a caso allestito nella cornice di quella Casa De Rodis che si affaccia, a Domodossola, su Piazza Mercato, cuore della città, ieri come oggi punto di incontro e di ritrovo. E non a caso offerto ai visitatori a ingresso gratuito, con una particolare attenzione al pubblico dei giovani e dei giovanissimi: un centinaio le scolaresche che nelle settimane di apertura hanno visitato la mostra, forte di centodieci tra dipinti, disegni e sculture.
In preparazione ora le mostre 2015 programmate dalla Collezione Poscio, che sceglie di concentrarsi sul genere del ritratto. Protagonista da maggio a ottobre di una ricca antologica sarà Carlo Fornara, nato e vissuto nel caratteristico borgo vigezzino di Prestinone ma strettamente connesso con i più importanti ambienti artistici italiani tra fine Ottocento e primi del Novecento. Fra i massimi protagonisti della stagione del Divisionismo, Fornara venne “scoperto” da Giovanni Segantini, sarà assistente di quest’ultimo in occasione dell’Expo di Parigi del 1900 e si imporrà sulla scena non solo nazionale grazie al sostegno di Alberto e Vittore Grubicy de Dragon.
La mostra porterà la firma di Annie-Paule Quinsac, ritenuta tra le più grandi esperte al mondo della pittura di Segantini, e vivrà del confronto incrociato tra ritratti – ed autoritratti – di Fornara e quelli di altri artisti dell’Ottocento e del suo tempo: sia locali sia di fama internazionale. Una cinquantina le opere di Fornara e di altri pittori della Val Vigezzo, a tu per tu con una decina di tele dei vari Emilio Longoni, Angelo Morbelli, Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Giovanni Boldini, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Giovanni Carnovali, Antonio Mancini e naturalmente Giovanni Segantini.
(nella foto Alessandro Poscio e Carlo Fornara)