Aggiornato al 13 Settembre 2024

Quando De Sica parlava d’amore ad Arona

Grazie al Lago Maggiore Vittorio De Sica, di cui ricorrono in questi giorni i 40 anni della morte, divenne una celebrità. “Gli Uomini che Mascalzoni” fu il primo successo del giovane De Sica nel 1932. Presentata alla prima edizione della Mostra del cinema di Venezia, «questa commedia comico-sentimentale profumata di giovinezza e raccontata con garbo, all’epoca riscosse un clamoroso successo, non solo in Italia.

Lanciò come divo cinematografico Vittorio De Sica, fino ad allora attore di teatro leggero, rese celebre la canzone Parlami d’amore Mariù, cantata in una sequenza del film dallo stesso De Sica, e rappresentò un’importante innovazione nel cinema italiano dell’epoca, per la scelta rivoluzionaria di girare in esterni invece che negli ambienti ricostruiti nei teatri di posa, con scene girate a Milano in città e alla Fiera Campionaria e sul lago. La trama tratta dello chaffeur Bruno (De Sica) che si invaghisce della schiva Mariuccia, commessa di una profumeria, figlia di un tassista. Poiché la ragazza e le sue colleghe non sembrano prenderlo sul serio vedendolo in bicicletta, per far colpo su di lei va a prenderla al lavoro con l’auto del padrone, a cui ha detto che è fuori uso, e invece di riaccompagnarla a casa la porta a fare un giro fino ad Arona, sul Lago Maggiore.

Altri particolari sul film e i suoi collegamenti col Verbano su Eco Risveglio in edicola mercoledì 19 dicembre

CONDIVIDI

ARTICOLI RECENTI

satellite2_interno