Aggiornato al 27 Luglio 2024

Polemiche a Verbania per la richiesta d’insediamento di un nuovo supermercato

«E chiaro che di fronte al consumo del suolo ci possono essere posizioni diverse: ogni presa di posizione è legittima purché non si trasformi in insulto». L’assessore verbanese all’Urbanistica Giovanni Margaroli interviene così in merito ai numerosi commenti apparsi in queste ore sui social alla notizia che potrebbe sorgere un nuovo supermercato nell’area dell’ex floricoltura Hillebrand a Pallanza, tra via Crocetta alta e viale Azari.

A sollevare la questione dell’impatto che un intervento di questo tipo potrebbe avere su uno spazio già saturo di supermercati è stato l’ex sindaco Claudio Zanotti su Verbaniasettanta. «Una previsione urbanistica nata negli anni del destro-leghismo rischia di distruggere irrimediabilmente una delle poche, grandi aree non edificate interne alla città – spiega Zanotti – a poche decine di metri dai vasti edifici inutilizzati del compendio ex Acetati. La questione dell’area ex Hillebrand pone con urgenza il problema di una nuova politica urbanistica che arresti la distruzione di terreni vergini e con il metodo della “concertazione forte” proceda alla riqualificazione dei grandi cimiteri urbanistico-edilizi che in trent’anni si sono moltiplicati a Verbania». «Vorrei ricordare che noi ci siamo trovati a gestire una situazione decisa dalla passata amministrazione di centrodestra – spiega Margaroli – e mi riferisco a quando nell’ottobre 2010 l’allora sindaco Marco Zacchera con la variante numero 18 ha trasformato quell’area da floricola a commerciale. Ora, a distanza di anni, ci è arrivata una richiesta per quello spazio da parte del gruppo Eurospin. Si tratta ovviamente di una richiesta legittima in merito alla quale per ora è appena iniziata l’istruttoria da parte degli uffici preposti. Saranno ora i tecnici ad occuparsene e poi tutto verrà pubblicato e si potranno fare eventuali osservazioni. Ora Zanotti scrive che l’amministrazione Marchionini avrebbe potuto tornare indietro ma vorrei ricordare che una variante crea diritti e aspettative legittime ed è stato il consiglio comunale a prendere allora quella strada».

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