Stefano Costa è andato a Italia Viva e nei giorni scorsi Nino Leopardi, segretario del circolo domese del Pd, dopo avergli riconosciuto i meriti di aver retto la Provincia in tempi difficili, spiega con una nota che «appare strano il metodo “radicale” nella defezione: la discussione nel nostro Partito è sempre ampia e, spesso, va pure oltre il necessario ma, anche con lui, non siamo stati gratificati da alcun confronto. Non siamo ciechi – ha scritto Leopardi – e ci rendiamo conto che, in qualche maniera, anche in questo caso ha giocato il rifiuto del risultato dell’elezione della nuova segretaria. Si può discutere il metodo quanto si vuole, ma l’ elezione è stata democratica e sfuggire il confronto interno è segno di immaturità politica. L’ abbandono del Pd, che tanta fortuna ha dato a chi adesso lo lascia, sarà sicuramente scaturito da un sincero travaglio interiore che però non ha imposto la rinuncia alle cariche acquisite. Ci tranquillizza sapere che la formazione che ha prontamente accolto chi si trovava senza casa politica ha anche gratificato loro con altre prestigiose cariche. Per noi che restiamo vi è la consapevolezza che ciò che ci sta davanti – sia in sede locale che nazionale – richiede scelte chiare: il nostro Circolo è impegnato a portare il proprio contributo di discussione e confronto, convinto com’è della necessità di avere al centro della propria azione la difesa dei più deboli, e questa chiarezza dovrà mantenersi con quelle forze che, ragionevolmente, dovranno confrontarsi con noi nelle prossime occasioni elettorali».