Nella notte tra giovedì 13 ed oggi, venerdì 14, una pattuglia della polizia provinciale ha intercettato due cacciatori nel comune di Mergozzo, lungo la pista ciclabile, zona solitamente frequentata in orari notturni da cervi e cinghiali. Gli agenti hanno sorpreso i due individui che, con strumento di osservazione notturna dopo essere stati fermati per un controllo, giustificavano la loro presenza in zona per l’individuazione di selvatici da poter cacciare nella giornata successiva in cui era consentito il prelievo selettivo alla specie cervo. Da un controllo del veicolo fuoristrada utilizzato, gli agenti hanno notato che vi era a bordo un fodero di un fucile ma risultava mancante l’arma che avrebbe dovuto essere lì riposta. Alla richiesta di dove fosse, i cacciatori hanno asserito che fosse ancora a casa e che la loro presenza in zona anticipava solamente la giornata di caccia. Gli agenti hanno quindi finto di credere alla versione fornita dai fermati e dopo averli identificati hanno lasciato che i due soggetti si dileguassero a bordo del veicolo ed hanno invece iniziato a cercare l’arma, ritrovata poco distante nel bosco: una carabina tipo basculante con il colpo in canna e con un ottica di puntamento per la visione notturna. Vicino sono state trovate cartucce e bossoli che erano stati in tutta fretta lasciati nel bosco. Dal successivo accertamento l’arma è risultata intestata a uno dei due ed è quindi scattata la denuncia all’autorità giudiziaria per la violazione di carattere penale, abbandono e mancata custodia di un arma da caccia, carica, a carico dei due soggetti identificati, oltre alla contestazioni di carattere amministrativo in violazioni alle norme sulla caccia. L’arma e le munizioni sono state oggetto di sequestro e andranno confiscate. «Il diffondersi di strumentazioni ottiche per la visione notturna negli ultimi anni ha fatto registrare un aumento delle segnalazioni di spari in orari vietati, azioni che denotano comportamenti poco legali e che per responsabilità di un numero di cacciatori disonesti compromettono la figura di tutti coloro, la maggioranza, che seguono scrupolosamente le norme previste per una pratica corretta dell’attività venatoria. Azioni che pongono anche di fronte ad un effettivo rischio per l’incolumità pubblica che con spari nell’oscurità, con strumenti a volte di scarsa qualità, non esulano da possibili incidenti a persone e cose soprattutto nelle vicinanze di zone urbanizzate» hanno fatto sapere con una nota stampa dalla polizia provinciale.


