Aggiornato al 25 Aprile 2024

Ad un mese dalla tragedia del Mottarone in una messa in vetta il vescovo Brambilla ha ricordato le 14 vittime

Si è svolta la mattina di oggi, mercoledì 23 giugno, sul piazzale della stazione di arrivo in vetta, la celebrazione presieduta dal vescovo di Novara, Franco Giulio Brambilla, per ricordare le 14 vittime della tragedia della funivia Stresa-Mottarone. Ad un mese esatto da quella domenica 23 maggio che nessuno scorderà mai, si sono ritrovati tutti, sindaci, autorità civili motivo è quello di pregare per i defunti, il secondo di pregare per i parenti delle vittime perché trovino la pace, e il terzo di pregare perché ci sia una ripresa per la gente di Stresa e del Mottarone, che ci sia speranza per la Stresa giusta». Il vescovo ha poi chiesto ai presenti di metterci il cuore pregando. Tantissimi gli stendardi dei Comuni e delle associazioni, tra cui anche quello del Comune di Cavalese, in provincia di Trento, toccato in passato da una tragedia simile. Durante l’omelia monsignor Brambilla ha letto i nomi delle 14 vittime in un momento molto emozionante: «Il grave incidente, avvenuto esattamente un mese fa, nei pressi dell’impianto della funivia del Mottarone, ha toccato nel profondo tutti noi. Chi abita in questo anfiteatro stupendo si è sentito coinvolto perché il trasporto a fune è un mezzo che appartiene al sistema di collegamenti che per molta nostra gente è lavoro e fa parte dello sviluppo turistico del territorio. Quattordici morti, tra cui alcuni bambini, creano un’angoscia e un dolore indicibili –  ha detto ancora il vescovo Brambilla – Qui la nostra parola si ferma. Resta solo il pianto di Gesù che assume le nostre lacrime. Da qui in avanti la nostra voce si fa preghiera, silenziosa, sobria, pudica e di poche e misurate parole, perché sia semplice eco della sua Pasqua». Momento emozionante e molto commovente anche quello in cui lo stesso vescovo e tutti i sacerdoti presenti hanno posato un mazzo di 14 rose bianche all’ingrasso della stazione di arrivo della funivia.

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