Aggiornato al 26 Aprile 2024

La “guerra” del cioccolato

“Comprate cioccolato Laica non della Lindt che è Svizzera.” Guerra del cioccolato con i cugini elvetici? Il sindaco leghista Alberto Gusmeroli, giovedì mattina, davanti ai 2000 anziani dei centri di incontro di tutto il Piemonte si è lanciato in uno spot “autarchico” in favore della ditta aronese che aveva donato agli ospiti un gruzzolo di cioccolatini. Un intervento però, che non è piaciuto ad alcuni cittadini come E.T. che sulla pagina facebook di “Arona è Tua Miglioriamola insieme” ha scritto: “Ad Induno Olona esiste Lindt Italia che dà lavoro a 400 dipendenti italiani, se tutti seguissero il consiglio del sindaco la ditta fallirebbe. I 400 dipendenti della provincia di Varese sono di serie B rispetto ai 200 della Laica?” Una gaffe? Assolutamente no per il sindaco conferma: “Ho promosso un prodotto aronese ed italiano, non sapevo che esiste una Lindt Italia. Sono stato recentemente alla Fiat ed ho detto di acquistare auto italiane. Bisogna pensare alla nostra economia in crisi se no si finisce come con Telecom o Alitalia. In Francia, in Germania, in Inghilterra promuovono i loro prodotti. E su facebook tutti mi hanno dato ragione”. Mario Ziggiotto (Gruppo Misto) però commenta: “Il sindaco allora inizi a vietare la vendita del cioccolato Lindt Italia proprio allo spaccio della Laica. L’artista aronese Nicola Pankoff ha lavorato per Lindt Italia e i suoi disegni erano esposti alla Laica per invogliare i consumatori. Sul fatto di produrre o consumare italiano il sindaco, non dà finora un buon esempio. Guida con un costoso fuoristrada Bmw, ha acquistato un appartamento a New York, non certo a Palermo. Quindi indicare di non comprare un prodotto che si fabbrica anche in Italia, è stata una caduta di stile che danneggia anche la Laica, ma la ritengo solo una gaffe”.

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