Aggiornato al 25 Aprile 2024

Con un blitz notturno a Brovello Carpugnino i carabinieri hanno arrestato tre spacciatori

Avevano trasformato il bosco di Brovello Carpugnino nella loro base operativa e da qui, secondo gli inquirenti, svolgevano attività di spaccio di droga, principalmente hashish e cocaina. Qui avevano montato una tenda da campeggio che era diventato il loro covo e il punto operativo da dove, è l’accusa mossa dalle forze dell’ordine, i tre si muovevano per spacciare gli stupefacenti. Tre cittadini di origine marocchina, due 26enni e un 27enne (due irregolari sul territorio italiano e un terzo in attesa del rilascio del permesso di soggiorno), sono stati arrestati martedì mattina dai carabinieri della Compagnia di Domodossola con la collaborazione del Comando e dei colleghi di Verbania con una vera e propria operazione definita dall’Arma “in stile militare”. Un modus operandi che ricorda quello di molte bande di spaccio che agiscono nell’hinterland milanese (celebre il bosco di Rogoredo, una delle piazze di spaccio più grandi del nord Italia) e che i tre avevano esportato nel territorio del Verbano Cusio Ossola. La base operativa del trio era stata scelta apposta nel bosco, in quanto era un luogo non facilmente raggiungibile senza essere notati; qui i tre amici potevano agire indisturbati rendendo difficoltosa ogni operazione di avvistamento e avvicinamento e rendendo più agevole la fuga in caso di arrivo delle forze dell’ordine. I carabinieri domesi al comando del capitano Alberto Rondano hanno però atteso le prime luci dell’alba di martedì, quando i tre stavano ancora riposando; intorno alle 5.30 del mattino muovendosi in silenzio e con circospezione hanno raggiunto la tenda e l’hanno circondata, non dando ai tre il tempo di reagire o di scappare. A far scattare le indagini erano state le segnalazioni di persone del luogo (è una zona assai frequentata). In tanti, spiegano dall’Arma, «avevano  visto uscire “loschi soggetti” che minacciavano e spaventano i passanti con un machete. Non ci sono state denunce circostanziate per minacce e nessuno ci ha riferito di aver assistito personalmente a tali scene, ma nonostante questo abbiamo iniziato a cercare i primi riscontri». I militari hanno dunque fermato numerosi consumatori di stupefacenti, segnalandoli di volta in volta per uso di droga e sequestrando la sostanza. «L’area boschiva ha complicato le indagini» ammettono i carabinieri. Di qui la scelta di agire con un vero e proprio blitz notturno; la perquisizione al covo ha consentito di rinvenire i telefoni cellulari, secondo i carabinieri utilizzati per le trattative di vendita della droga, power-bank per mantenere la ricarica degli stessi, denaro in contante, ed un grosso coltello da cucina, usato – dicono dall’Arma – per intimidire i clienti più restii, oltre a varie derrate alimentari e rifiuti, che dimostrano che il gruppo bivaccava in quel luogo già da parecchio tempo. I militari non hanno rinvenuto stupefacente durante la loro operazione; il sospetto è che sia stato occultato nell’area o che fosse stato già tutto smerciato. «In ogni caso – spiega il capitano Rondano – abbiamo avuto vari riscontri delle vendite di droga avvenute nei mesi passati che ci hanno consentito di portare a termine l’importante operazione». 

CONDIVIDI

ARTICOLI RECENTI

mandic-e-ragazzi-per-sito
tir-bloccato-in-centro-a-domo-1