Aggiornato al 20 Aprile 2024

Re diventa “zona rossa”. La decisione presa dal governatore Cirio. Chiuse le scuole di ogni ordine e grado di tutta la valle

E’ ufficiale: da domani, sabato 20, alle 18, il comune di Re in valle Vigezzo, sarà “zona rossa”. Il comunicato ufficiale è arrivato dalla Regione Piemonte e si legge che la decisione è stata presa nel pomeriggio dopo un incontro del presidente, Alberto Cirio, con i rappresentanti degli enti locali e i prefetti. A far scattare il blocco l’emergere negli ultimi sette giorni di casi positivi al Covid-19: 37 nel paese sul confine che conta una popolazione di circa 750 abitanti. «Non sono grandi numeri – spiega il presidente dell’Unione montana Valle Vigezzo, Paolo Giovanola – perché in valle siamo circa 7mila persone, ma è una misura necessaria per impedire il diffondersi del virus. Siamo montanari, sappiamo stare alle regole e vinceremo anche questa battaglia». Chiuse da lunedì tutte le scuole della valle, di ogni ordine e grado, dalle materne alle medie. Gli studenti, quindi usufruiranno della didattica a distanza. Negli altri paesi della valle, spiega Giovanola, sono sette i positivi a Craveggia, uno a Druogno e uno a Villette, sette a Santa Maria Maggiore, otto a Malesco. «Tutto ora dipende dal nostro comportamento – continua Giovanola – si potrà uscire da Re solo per ragioni indifferibili di salute e lavoro o per acquistare beni di prima necessità non presenti sul territorio. Ci sarà un controllo delle forze dell’ordine per sensibilizzare sull’importanza delle norme. Corriamo ai ripari, facciamo sacrifici adesso, per uscire prima dall’emergenza, soprattutto ora che siamo vicini alla vaccinazione degli ultraottantenni, direttamente in valle, a Santa Maria Maggiore». Impossibile dire come si sia sviluppato il focolaio a Re, e anche affermare se l’esplosione di casi sia dovuta alla variante inglese, come si legge nella nota della Regione e come sottolinea lo stesso Giovanola che tiene a ricordare l’impegno di Ppolizia municipale e Protezione civile di tutta la valle che saranno a disposizione, come avvenuto nel primo lockdown, per sostenere le famiglie con la spesa e medicinali. L’ordinanza sarà valida fino a venerdì 26 febbraio «nel frattempo – chiude Giovanola – verrà monitorata la situazione».

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