Aggiornato al 23 Ottobre 2024

“Veneto Banca deve risposte al Vco”

Nella giornata di ieri, è stata resa pubblica la notizia che Veneto Banca ha ricevuto un’ispezione da parte della Banca d’Italia. A seguito di ciò, il consiglio di amministrazione dell’istituto di Montebelluna (che nel 2008 ha assorbito la Banca Popolare di Intra) ha annunciato una serie di misure di rafforzamento patrimoniale: la conversione del bond da 350 milioni, la messa in vendita della Banca Intermobiliare di Torino e la cessione di non performing loans per circa 250 milioni di
euro.
Evidentemente, la salute dell’istituto di credito da quale dipende una parte significativa dell’economia locale del Verbano Cusio Ossola non è buona.
Il Presidente Trinca nell’assemblea di incorporazione della Banca Popolare di Intra disse con nettezza che non voleva la politica tra i piedi, e che bisognava lasciar fare al management di Montebelluna. La politica locale non ha interferito in alcun modo, e ha lasciato fare. Ma ora emergono problematiche rispetto alle quali, almeno per parte mia, la politica non può tacere. Di fronte all’ispezione avvenuta, e alle decisioni assunte dal Cda, ritengo che i vertici aziendali di Veneto Banca debbano fornire alla comunità del Verbano Cusio Ossola informazioni e delucidazioni.
Che fine ha fatto la promessa della trasformazione della Banca Popolare di Intra nel “polmone” nord-ovest del gruppo Veneto Banca? Qual’è il ruolo di Veneto Banca nel nord-ovest, tenuto conto che viene messa in vendita la Banca Intermobiliare che ha sede a Torino? Quali sono le reali implicazioni dell’ispezione di Bankitalia e quali conseguenze ci possono essere sul ruolo e sul futuro della Banca Popolare di Intra, dei suoi dipendenti e della sua clientela?
Sono convinto che ci sia la necessità di un chiarimento in tal senso, nel pieno rispetto delle competenze di ciascuno. Non è mia intenzione invadere in campo di altri, ma neppure ritengo di voltarmi dall’altra parte di fronte a ciò che sta accadendo.

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