Solo tre mesi in più di tempo rispetto alla chiusura prospettata ad aprile 2025 e nessuna disponibilità a vendere a competitor per dare un futuro all’area industriale, garantendo i posti di lavoro. Non sono buone le notizie che arrivano dal tavolo che si è svolto al Ministero dell’Impresa e del Made in Italy, in programma oggi, martedì, a Roma, per discutere sul futuro della Barry Callebaut, l’azienda di Verbania destinata alla chiusura. Questo il commento a caldo dei rappresentanti della Cisl, unico sindacato presente in azienda: «Dall’incontro di oggi registriamo un allungamento dei tempi di tre mesi rispetto a quanto comunicato il 5 settembre dall’azienda, non siamo assolutamente soddisfatti, era ed è indispensabile avere a disposizione un periodo maggiore come richiesto nell’ultimo incontro. Periodo ancor più necessario a fronte della non disponibilità dell’azienda di vendere ad un competitor, malgrado la disponibilità che noi lavoratori abbiamo sempre dimostrato in questi anni nei confronti della stessa. Auspichiamo che il tavolo che la Regione oggi ha comunicato di convocare per il 31 ottobre possa permettere da subito di mettere in atto azioni che portino ad una reindustrializazzione del sito. Come avvenuto sino ad oggi, il contributo di Comune e Provincia saranno fondamentali per l’individuazione di un progetto industriale di prospettiva per noi lavoratori della Barry Callebaut».