Il caso “Rimborsopoli” si allarga e va in scena il secondo capitolo dell’inchiesta sui rimborsi ai componenti del consiglio regionale. Stavolta a intervenire non è la magistratura ordinaria ma quella contabile, ovvero la Corte dei conti di Torino che ha spedito l’equivalente dell’avviso di garanzia a 55 dei 60 consiglieri della legislatura 2005-2010, a maggioranza di centrosinistra. Tra gli avvisati anche i tre rappresentanti del Vco all’epoca presenti nell’assemblea di Palazzo Lascaris, ovvero i Pd Aldo Reschigna (non indagato invece per quanto riguarda l’attuale legislatura) e Marco Travaglini e la “rifondarola, poi” confluita nel gruppo Ecologisti uniti a sinistra, Paola Barassi. Danno erariale e peculato le ipotesi di reato, con i consiglieri che hanno ricevuto la comunicazione di una possibile richiesta di risarcimento del danno. I magistrati contabili parlano di «indebite percezioni delle somme spettanti ai gruppi consiliari» e di «gravi irregolarità e violazioni di legge nella gestione e nella spesa dei fondi assegnati ai gruppi consiliari per lo svolgimento dei loro compiti istituzionali», con «parte di questi stanziamenti pubblici» che sono stati «distratti o comunque impiegati per fini estranei alla loro destinazione legale di assicurare lo svolgimento dei compiti istituzionali dei gruppi regionali».
Questa indagine riguarda il periodo 2008-2010, essendo i fatti pregressi già prescritti, e la consegna degli avvisi di garanzia serve anche a “bloccare” il conteggio della prescrizione. Secondo fonti giudiziarie si tratterebbe poi di una sorta di anticipazione dell’inchiesta penale che la magistratura ordinaria starebbe per aprire anch’essa sulla precedente legislatura.