Le elezioni regionali del 2010 sono annullate e dunque, perlomento in teoria, da rifare: è il clamoroso verdetto del Tar che questa mattina si è espresso sul ricorso presentato dall’ex governatrice Mercedes Bresso e altri esponenti del centrosinistra contro la lista “Pensionati”, che sosteneva la coalizione di centrodestra guidata da Roberto Cota (nella foto) e al centro di inchieste e condanne per l’irregolarità delle firme raccolte per la sua presentazione. Nei giorni scorsi però la giustizia aveva dichiarato fuorilegge anche la speculare lista del centrosinistra, “Pensionati e invalidi per Bresso”, per la quale sono state accertate anche in questo caso irregolarità nella raccolta delle firme. Il ricorso dell’attuale minoranza è però arrivato prima davanti al Tribunale amministrativo, che dopo una lunga battaglia legale ha dato oggi il proprio verdetto. Il centrodestra sosteneva che l’annullamento delle due liste e dei voti da esse raccolti in qualche modo si “compensasse”, non modificando l’esito finale delle elezioni, ma dalla sentenza (le motivazioni saranno depositate solo tra 10 giorni) emerge che il Tar abbia annullato il voto perché mancante, con la partecipazione delle suddette liste, della sua piena validità giuridica. Ed ora che succede? In linea teorica si dovrebbe sciogliere il Consiglio regionale (la cui “scadenza” naturale è la primavera del prossimo anno) e procedere con l’indizione di nuove elezioni. Tuttavia è quasi scontato che il centrodestra faccia ricorso al Consiglio di Stato.