Aggiornato al 25 Gennaio 2025

Cronache dall'”isola” Cannobio

Terra di confine ed oggi terra “isola”. Al mattino, poco dopo le 640 piazza lago viene raggiunta da centinaia di persone, auto, colleghi di lavoro che aspettano amici dall’Italia ed ancora quasi duecento studenti che si devono recare a Verbania e molti pendolari che devono raggiungere il capoluogo di provincia o altri paesi.

Cannobio è terra di frontiera, un’isola. Tutti socializzano e si confrontano sulla possibile durata del “disagio” (non ci sono ancora date certe sulla durata dell’interruzione per frana a Cannero della statale 34 e anche il sindaco Giandomenico Albertella, che risiede a Verbania, è costretto a fare il pendolare via lago). Chi con una giacca invernale, chi con un berretto, chi con una sciarpa ed altri con delle valigie. Il lungolago cannobiese è particolarmente affollato.

“In queste situazioni siamo tutti pronti a dare una mano – spiega un cannobiese in attesa di due colleghi di lavoro da portare in Ticino – potrebbe capitare anche a noi di chiedere aiuto, sto aspettando tre colleghi che porto in Svizzera” ed ancora “Prendero’ il battello per Cannero -spiega una giovane ragazza – lì ho lasciato la mia auto ed ogni giorno, sino alla riapertura della strada, faccio avanti ed indietro. anticipo un po’ la partenza ma in una situazione d’emergenza lo faccio volentieri”. Sono tutti lì. Alle 6.45 la luce bianca del primo battello proveniente dall’Italia, ironia della sorte è la motonave “Helvetia” con quattrocento posti, appare sullo sfondo dell’orizzone, poco dopo la “punta del leone” mentre il cielo con le sue nuvole rosseggia. La prua dell’imbarcazione è strapiena di persone, dietro i finestrini appannati sono a centinaia le persone che si apprestano a sbarcare.

Gli uomini della navigazione, attraccano il battello e scaricano materiale, giornali e corrispondenze, proprio come in una realtà isolana. Nel frattempo arriva il secondo battello, l’”Alpino” che proviene invece da Cannero e lì vi ritorna. La realtà cannobiese dispone di due attracchi della navigazione Lago Maggiore che vengono entrambi utilizzati. Sono centinaia quelli che scendono ed altrettanti che salgono.

In particolare studenti con cartelle e zaini. Il collegamento via lago, di fatto, è l’unico possibile da e verso il Verbano. Durante la giornata sono una ventina i collegamenti molto utilizzati. Cannobio si riscopre città di lago e la via d’acqua offre l’unica possibilità per “aggirare” la frana.

Ciononostante il traffico è particolarmente intenso lungo la provinciale della Cannobina con auto e furgoni vanno avanti e indietro sull’unico collegamento terrestre tra Cannobio e il resto della nazione.

In queste ore si sta valutando se far tenere il mercato settimanale della domenica, mentre oggi non si è svolto il “mercatino” del giovedì. Finito il gasolio nell’unico distributore e restano poche centinaia di litri di benzina. Si tenta approvigionamento con piccole cisterne.

RIPRODUZIONE RISERVATA ANCHE AI FINI DELLA AI

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