I militari della Compagnia Guardia di Finanza di Domodossola hanno scoperto, in due distinte attività, un’evasione di oltre 800.000,00 euro.
Nel primo caso hanno scovato, nelle Valli Ossolane, un ristoratore che, analogamente ad alcune delle altre imprese verificate nel corso del 2014, ha sempre dichiarato, negli ultimi anni, perdite per decine di migliaia di euro, sebbene la ricostruzione del reddito, basata sul capillare vaglio della contabilità e il prezioso utilizzo degli accertamenti bancari, abbia dato tutt’altro risultato a favore dell’Erario.
L’imprenditore – si legge nella nota diffusa dal comando della Guardia di Finanza del Vco – attraverso simulati acquisti di materie prime da altra impresa a lui direttamente riconducibile e beneficiante di un regime fiscale privilegiato, abbatteva l’utile d’esercizio, documentando, tra l’altro, di averli pagati più di quanto avrebbe dovuto ad un fornitore esterno. Inoltre, grazie allo strumento degli accertamenti bancari per fini fiscali, è stato possibile far emergere una ulteriore e considerevole fetta di imponibili occultati all’erario, in parte derivanti, addirittura, dall’omessa certificazione degli incassi mediante scontrino/ricevuta fiscale anche quando il pagamento avveniva tramite il sistema bancario (POS).
L’attività si concludeva con la constatazione di imponibili, ai fini delle imposte dirette ed indirette, indeducibili o non dichiarati per circa mezzo milione di euro.
Nel secondo caso, a seguito di una verifica fiscale scaturita da un’attività progettuale tesa all’individuazione di fattispecie di evasione fiscale poste in essere da liberi professionisti, che testimonia ancora una volta l’alto livello di attenzione della Guardia di Finanza verso fenomeni di illegalità, è stato scoperto un professionista, sconosciuto al fisco per non aver mai presentato alcuna dichiarazione fiscale ai fini delle imposte sui redditi ed iva che, nel periodo 2008 – 2013, ha evaso oltre 50.000,00 euro di Imposta sul Valore Aggiunto ed ha sottratto a tassazione ai fini delle imposte dirette una base imponibile di oltre 300.000 euro.