Aggiornato al 16 Febbraio 2025

Industriali Vco, pessimisti anzi no

Il presidente dell’Unione industriale del Vco si dice ottimista per il futuro: le condizioni ci sono per una ripresa. Una visione che in parte contraddice quanto rilevato dall’indagine congiunturale dell’Unione. Ma dovuta al fatto che tra le rilevazioni e oggi sono cambiati molti scenari dal Jobs act all’iniziativa della Bce, dal calo del petrolio a quello dell’euro.

L’indagine recita invece: “Non si attenua, anzi peggiora rispetto all’ultima rilevazione del 2014, il grado di pessimismo diffuso tra le aziende associate che hanno partecipato all’Indagine Congiuntura e condotta dall’Ufficio Studi dell’Unione Industriale del Verbano Cusio Ossola: calano, rispetto ai livelli registrati nello scorso trimestre, i dati relativi all’occupazione e agli ordinativi, con una preoccupante flessione anche dell’indicatore relativo agli ordini provenienti da oltre confine, che torna a essere negativo dopo due anni, mentre migliora quello corrispondente alla produzione.

Il saldo ottimisti/pessimisti relativo alla variabile occupazionale perde circa un punto rispetto all’ultima rilevazione, passando da -9,8 a -11,3: per il 77,1% delle aziende (a fronte del 75,6% di fine 2014) la forza lavoro rimarrà costante, ma preoccupa il dato di chi prevede la crescita dei propri livelli occupazionali, che passa da 7,3% di dicembre 2014 a 5,8% di gennaio-marzo 2015. Migliora rispetto allo scorso trimestre il dato relativo alla cassa integrazione guadagni, che riguarderà il 28,6% delle aziende interpellate, a fronte del 32,5% registrato nel quarto trimestre 2014.

Migliora il dato relativo alla produzione, che passa da -7,4 di ottobre-dicembre 2014 allo zero di gennaio-marzo 2015 (il valore più alto registrato negli ultimi tre anni): cala il numero di aziende che dichiara produzione in calo (si passa dal 22% del quarto trimestre 2014 al 20% di inizio 2015), e per il 60% delle stesse (in linea con il 63,4% registrato a dicembre 2014) tale dato non subirà variazioni, sintomo questo di una situazione di stabilità comunque ancora relativamente diffusa.

Per entrambi gli indicatori relativi agli ordinativi, invece, si assiste ad un calo piuttosto marcato per quel che concerne le esportazioni: diminuisce, da -4,9 del 4° trimestre 2014 a – 5,7
previsto per l’inizio del 2015, quello relativo agli ordini totali, mentre l’indicatore dell’export perde circa 15 punti rispetto a ottobre-dicembre 2014, passando da 6,4 a -6,7: un dato negativo nelle previsioni delle esportazioni non veniva rilevato dalla fine dell’anno 2012.

RIPRODUZIONE RISERVATA ANCHE AI FINI DELLA AI

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