Aggiornato al 20 Gennaio 2025

Punti nascita, “Domo esempio per le Alpi”

Un incontro per parlare del futuro dei punti nascita degli ospedali di montagna, per creare una piattaforma comune che spinga il governo a mutare il proprio atteggiamento all’interno della conferenza Stato Regioni.
E’ di questo che si è parlato oggi a Trento, per iniziativa del gruppo interparlamentare per lo sviluppo della montagna.

Un incontro voluto dal parlamentare ossolano e sindaco di Vogogna Enrico Borghi a cui erano presenti per il Piemonte il sindaco di Domodossola Mariano Cattrini, l’assessore Bruno Iacopino ed il consulente esperto del sindaco per il tema specifico Fabrizio Comaita, presidente della Fimp.

«L’esperienza del Country Pediatrico – spiega Cattrini – è stata al centro del dibattito in quanto in tutto l’arco alpino la problematica della chiusura dei Punti Nascita è notevolmente dibattuto e il convegno é stato organizzato per trovare le soluzione opportune. Nella mattinata sono state presentate importanti testimonianze dei responsabili dei punti nascita aqustriaci e svizzeri per i quali non si pongono limiti numerici al mantenimento dei punti nascita ma la qualità della prestazione sanitaria. Dopo gli interventi di Svizzera, Austria, Sondrio, Sondalo, Gravedona, Vipiteno, Pieve del Cadore, Belluno e Domodossola l’On. Albrecht Plangger ed il Sen. Panizza hanno richiesto di costituire una commissione interparlamentare tecnico-politica per contrastare il dettato della Conferenza Stato-Regione che prevede la chiusura dei PN con meno di 1000 parti/anno. Dopo i numerosi interventi da parte delle personalità presenti sono stati indicati alcuni nominativi tra i quali i referenti di Domodossola. L’intervento della Valle Ossolana è stato molto apprezzato – conclude il sindaco -. Oltre alla protesta abbiamo posto sul tavolo dei lavori anche la soluzione: coinvolgere le figure professionali del territorio sull’esempio di Domodossola stessa. La Regione Piemonte e così l’intero arco alpino dovrebbero fare tesoro dell’esperienza maturata sul territorio ossolano negli ultimi dieci anni che ha determinato una crescita della qualità misurabile con l’assenza di mortalità».

RIPRODUZIONE RISERVATA ANCHE AI FINI DELLA AI

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