Genitori verbanesi sul piede di guerra contro l’ordinanza del sindaco per la chiusura alle 12.30 delle scuole cittadine nel giorno del passaggio del Giro d’Italia, giovedì 28 maggio.
A comunicare la novità è stata per prima, martedì sera su Facebook, proprio la prima cittadina Silvia Marchionini: «Giovedì 28 maggio ordinanza di chiusura scuole di Verbania alle 12.30. Partecipiamo alla festa del Giro d’Italia».
Alla voglia di partecipazione nell’ordinanza si aggiungono anche le questioni organizzative, con le strade chiuse per il passaggio del Giro e le possibili difficoltà nell’andare a recuperare al pomeriggio i figli all’uscita delle scuole.
«Il Comune aveva tutto il tempo in questi mesi per organizzare la viabilità e un piano di sostegno al traffico per non creare troppi disagi e invece da un giorno all’altro ha pensato bene di chiudere le scuole, è assurdo – commenta una mamma di Suna -. E poi possiamo scegliere noi genitori se portare i figli al Giro oppure no? O se andarli a prendere a scuola a piedi o in bicicletta per evitare il traffico e le strade chiuse?».
«Spero che il sindaco riveda questa ordinanza – aggiunge Francesca, mamma di Intra – la scuola è un servizio pubblico e non può non essere garantito perché passa il Giro d’Italia. Sono furiosa e non so come farò con due figli, uno al nido e l’altro alla scuola materna, ad organizzarmi lavorando tutto il giorno in Svizzera».
«Prima di promuovere la città l’amministrazione dovrebbe pensare ai suoi residenti – aggiunge una mamma di Pallanza – e invece in questo caso le famiglie che lavorano e che non possono rimanere a casa per andare al Giro non sapranno dove lasciare i figli».
La “rete” si è divisa su questo provvedimento, con commenti entusiastici alla decisione della Marchionini e altri meno. «Allucinante – commenta Marco su Facebook – tra scioperi, feste ogni scusa è buona per mettere nei casini la gente che lavora».
«Questa ordinanza obbliga gran parte delle famiglie a perdere mezza giornata di lavoro» aggiunge Stefania.
«Ma possibile che c’è sempre da reclamare ? Se non fanno niente qualcuno reclama perché non fanno niente, se fanno qualche cosa c’è sempre qualcun altro che si lamenta per la confusione» replica Anna. E un ultima battuta arriva anche dal consigliere di minoranza Renato Brignone: «Ma qualcuo che ha figli può spiegare al sindaco che forse si poteva fare diversamente?».
E non si è fatta attendere la risposta del sindaco: «Come potranno confermare le direzioni didattiche abbiamo cercato di apportare i minori disagi, anche di organizzare la presenza dei bambini sul percorso ma questo comportava poi conseguenze ancor più insostenibili per le famiglie oltre che per il personale scolastico. Pertanto siamo consci delle difficoltà ma immaginiamo che vi sia un parente/genitori di un amico del figlio che possa farsi carico per un pomeriggio. Oppure se proprio nulla è possibile lo comunichi che si farà carico in qualche modo il Comune di trovare eventuali soluzioni. Rinvio al mittente però le polemiche pretestuose».