Non doversi procedere perché il fatto è di particolare tenuità. Ha applicato la nuova norma per “sfoltire” i processi il giudice Luigi Montefusco, questa mattina in tribunale, nel procedimento che vedeva imputati il consigliere comunale verbanese Michael Immovilli e l’ex consigliere Antonio Tambolla.
Il caso si riferiva a quanto accaduto nel luglio 2013 in municipio: l’allora commissario straordinario del Comune, Antonio Mazza, aveva convocato una riunione tra i rappresentanti dei vari gruppi consiliari (sebbene il consiglio fosse decaduto dopo le dimissioni del sindaco Marco Zacchera) per discutere dei futuri risarcimenti derivanti dalla bonifica dell’ex Enichem di Pieve Vergonte, e Immovilli e Tambolla (che al momento dello scioglimento del consiglio non facevano parte di alcun gruppo consiliare) si erano presentati alla riunione lamentando di non essere stati invitati e pretendendo di assistere.
Ne era nato un accesissimo alterco con il commissario che solo l’intervento dei carabinieri era riuscito a placare. A quel punto era partita una denuncia contro i due ex consiglieri per interruzione di pubblico servizio.
In aula sono stati gli avvocati difensori Sabrina Cane e Claudio Carlini a chiedere ancora prima che si aprisse il dibattimento l’applicazione della nuova norma, che il giudice dopo essersi ritirato in camera di consiglio ha accordato.