Sono arrivati intorno alle 10.30 della mattina di oggi, domenica 8 gennaio, i sommozzatori dei Vigili del fuoco di Torino, chiamati dai colleghi del Comando di Verbania per procedere al recupero di un’auto che si trovava in fondo al lago, nello specchio d’acqua di fronte all’ex discoteca Kelly, che presumibilmente al suo interno conteneva un cadavere.
A fare la scoperta, il pomeriggio di ieri, erano stati tre sommozzatori dei sub Verbania che si trovavano nel lago d’Orta per svolgere delle lezioni di didattica. Contrariamente al consueto, avevano deciso di fare un giro insolito e nel rientrare dal punto in cui erano partiti hanno fatto la scoperta. Alla profondità di otto metri, e a circa cinque, sei metri dalla riva del lungolago Gramsci, c’era un’auto di piccole dimensioni: i sub per capirne di più hanno aperto uno degli sportelli e al sul interno hanno avvistato delle ossa.
Immediata la segnalazione al 112, i cui carabinieri, sia della stazione di Omegna che del Comando provinciale di Verbania, hanno fatto un sopralluogo per capirne di più. Ma come detto le operazioni per il recupero sono partite la mattina di oggi, alla presenza del procuratore capo Olimpia Bossi e del pm Sveva De Liguoro, così come a quella dei vertici dell’Arma. In un primo momento i due sommozzatori che si sono immersi hanno potuto recuperare soltanto le tre ruote e l’asse di quello che è risultato essere un Sulky, ovvero uno dei primi minicar degli anni ’80. Per poter portare in superficie la scocca e ciò che conteneva al suo interno e’ stata invece necessaria una pausa per permettere ai carabinieri di recuperare una rete indispensabile per imbracare il Sulky senza che si sgretolasse.
Secondo i primi accertamenti il mezzo apparterebbe a un uomo di Gozzano del 1908 deceduto circa una decina di anni fa, ma non sarebbero i suoi i resti rinvenuti, dal momento che la salma si trova nel cimitero locale. Tra le ipotesi, dunque, ci sarebbe quella che ciò che rimane del cadavere potrebbe appartenere a un uomo del Cusio che era scomparso nel 1987, che però aveva fatto perdere le proprie tracce assieme ad un amico. Non si escluderebbe, quindi, che le ossa rinvenute possano appartenere a due persone. Ed una volta recuperato il Sulky, di colore rosso, e’ stato trasferito in un deposito del carrozziere Mazzi, a disposizione della magistratura. Già in serata le autorità provvederanno a smontane i pezzi e a repertare i resti umani trovati all’interno. Dopodiché si dovranno attendere gli esami del medico legale, ma soprattutto i riscontri del Dna, che dovranno essere comparati con quelli di un familiare, per risalire all’identità del cadavere.