Un addio a sorpresa, ma nemmeno troppo, visto che era già nell’aria da un po’.
Domodossola lascia l’Unione Montana delle valli dell’Ossola: la scelta sarà deliberata nel consiglio comunale di giovedì prossimo 30 marzo.
Nei mesi passati i rapporti con l’Unione non erano stati dei migliori, tanto che il sindaco Lucio Pizzi aveva rifiutato di assumere la guida dell’Unione al posto del sindaco di Villadossola Marzio Bartolucci (in scadenza di mandato).
Anche in una recente serata al Kiwanis (riportata da Eco Risveglio) Pizzi aveva lasciato intendere che la permanenza di Domo nell’Unione fosse giunta al termine.
Domodossola del resto avrebbe potuto anche non entrarci nell’unione, non avendo la necessità di legge di gestire le funzioni associate con altri Comuni.
Il motivo dell’addio è però principalmente economico: lo scorso anno Domodossola avrebbe dovuto versare nelle casse dell’Unione 307mila euro dai ristorni dei frontalieri (che invece utilizzò per pagare gli espropri e mettere fine alle storiche cause in corso da anni). Quest’anno sarebbero dovuti andare nelle casse dell’Unione altri 300mila euro, sempre per i ristorni.
In più Domodossola è esclusa totalmente dal piano governativo per le aree interne (da 3,7 milioni di euro). Il sindaco Lucio Pizzi, che non è raggiungibile in queste ore, aveva già lasciato intendere in passato che Domodossola non avrebbe potuto continuare a fare “da bancomat” per altri Comuni, assumendosi gli oneri ma non i vantaggi. Domodossola continuerà a gestire alcuni servizi in forma associata (come i vigili con Crodo e Piedimulera) ma lascerà l’Unione al suo destino.
Che qualcosa non funzionasse nell’Unione era già chiaro ai tempi dell’amministrazione Cattrini, di tutt’altro orientamento politico (Partito democratico): Cattrini infatti rinunciò polemicamente a guidare l’Unione, ruolo che avrebbe dovuto spettare di diritto a Domodossola come Comune più grande, per dissidi mai del tutto chiariti.
Oggi il matrimonio, che non si può neanche definire “di convenienza”, volge al termine.
Il dibattito è rimandato al consiglio comunale di giovedì, quando i gruppi politici diranno la loro sulla questione.