Aggiornato al 27 Luglio 2024

Aveva vissuto nei dintorni di Verbania il falsario che ha prodotto i documenti contraffati dell’attentatore di Vienna

Il falsario che ha prodotto documenti contraffatti per l’attentatore di Vienna viveva fino a pochi mesi fa nei dintorni di Verbania. Lo rivela il Corriere della Sera nell’articolo di Cesare Giuzzi in edicola oggi, che parla dell’arresto dell’uomo fermato due giorni fa a Varese con l’accusa di terrorismo internazionale. L’arrestato si chiama Turko Arsimekov, ha 35 anni, ed è un russo di origini cecene (è nato a Groznyj da genitori ceceni). Secondo l’accusa farebbe parte di una cellula internazionale di terroristi ceceni e balcanici e avrebbe fornito denaro e documenti all’attentatore della strage di Vienna. Arsimekov aveva fatto richiesta di protezione internazionale in Italia ma era stata respinta. A coordinare le indagini sono i pubblici ministeri Enrico Pavone e Alberto Nobili del pool antiterrorismo di Milano; l’arrestato è stato effettuato dagli agenti agli ordini del questore Claudio Ciccimarra e del dirigente di Polizia Carmine Mele. Le indagini sarebbero partite sei mesi fa: a casa dell’uomo sono stati trovati, sempre secondo quanto riportato sul Corriere della Sera, vari documenti falsi dei paesi dell’Est Europa pronti per essere smerciati. Nella sua foto di profilo sul social network russo Vk risalente al 2015 Turko compare vestito in modo elegante, con un piglio da manager, e dichiara di vivere a Mosca. L’attentatore di Vienna, Kujtim Fejzulai, ucciso dalla Polizia il 2 novembre scorso dopo aver assassinato quattro persone e averne ferite altre 17, era un cittadino austriaco di orgine albanese-macedone e in passato aveva tentato di raggiungere la Siria per unirsi ai combattenti dell’Isis.

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