Aggiornato al 21 Marzo 2025

Il coordinatore dei frontalieri Antonio Locatelli scrive al presidente della Provincia Arturo Lincio: «C’è il rischio di appiedare 5mila frontalieri»

Antonio Locatelli, coordinatore dei frontalieri del Vco, scrive una lettera al presidente della Provincia, Arturo Lincio, perché «c’è il rischio di appiedare 5mila frontalieri». Spiega: «E’ di ieri la notizia che a seguito delle disposizioni anti Covid messe in atto dal Governo Conte i treni internazionali saranno sospesi anche in Svizzera. Il tempo stringe perché una decisione definitiva sarà presa entro il 13 dicembre. Sono a chiedere a lei signor presidente una presa di posizione urgente e importante in merito, perché per l’ennesima volta rischiano di pagare i lavoratori frontalieri». Il riferimento è al Dpcm che prevede controlli stringenti sui viaggiatori come, ad esempio, il controllo della febbre di ogni singolo passeggero. «Sui treni svizzeri – spiega Locatelli – spesso troviamo un solo addetto e queste norme vengono giudicate inattuabili». Secondo quanto riferisce RSI, la misura entrerà in vigore giovedì 10 dicembre. Martedì 13 le Ferrovie federali svizzere spiegheranno come si organizzeranno nelle prossime settimane in funzione di questa novità. «E così come i treni svizzeri da giovedì non entreranno più in Italia, quelli italiani non lasceranno il loro Paese – si legge sul sito -. Un lockdown su rotaia destinato a durare fino al 17 di gennaio. Questo vale di certo per i treni internazionali a lunga percorrenza». Locatelli: «Se per la Vigezzina non ci sono problemi incombenti, dato il numero diminuito delle corse e l’aiuto con il passaparola per le ragazze che devono raggiungere il posto di lavoro presto, dopo la soppressione del treno delle 6, il problema grosso è verso il Vallese: 1.100 persone che ogni giorno devono recarsi al lavoro. In questo caso il Governo ha dato disposizioni senza entrare nel merito». Benzina sul fuoco dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi del direttore de “Il Mattino”, giornale Ticinese che ha dato la colpa dei contagi in Svizzera, proprio ai frontalieri: «Ma abbiamo visto tutti come siano state stringenti le misure anti Covid in Italia rispetto a quelle d’Oltralpe – chiude Locatelli -. Così non si fa altro che prendere la palla al balzo per mettere di nuovo i bastoni tra le ruote ai frontalieri».

RIPRODUZIONE RISERVATA ANCHE AI FINI DELLA AI

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