Il sindaco Giuseppe Monti resta agli arresti domiciliari: questo l’esito del ricorso presentato dai legali del primo cittadino di Premosello Chiovenda la scorsa settimana al Tribunale del Riesame di Torino. Il dispositivo della sentenza è stato comunicato ieri sera ma non si conoscono ancora le motivazioni, che saranno depositate nei prossimi giorni. Monti era stato arrestato il 25 novembre scorso con l’accusa di turbativa d’asta e falso in atto pubblico in merito alla nota vicenda del “nucleo Covid” e il giorno di Natale avrà trascorso un mese ai domiciliari nella sua abitazione di Cuzzago. I legali del sindaco, che è stato anche sospeso dalla carica dal prefetto in ottemperanza della Legge Severino, hanno scelto un basso profilo e salvo una breve nota a poche ore dall’arresto, non hanno più rilasciato dichiarazioni. In queste ore si sono rincorse delle voci di dimissioni del primo cittadino smentite però dalla vice sindaca, Rossella Nini: «Al momento non ci risulta nulla» ha spiegato Nini, che ha di fatto assunto la guida del Comune dopo la decisione del prefetto Angelo Sidoti. Le dimissioni infatti potrebbero far venire meno le esigenze di custodia cautelare (che, salvo decisioni diverse dei giudici, dureranno per i prossimi tre mesi): se Monti lasciasse la carica il Tribunale del Riesame infatti potrebbe valutare non più possibile la ripetizione dei reati commessi e rimetterlo in libertà. Al momento però il primo cittadino, che durante l’interrogatorio di garanzia aveva risposto a tutte le domande degli inquirenti, non sembra intenzionato a lasciare la propria carica elettiva.