Il sindaco di Verbania Silvia Marchionini vuole vederci chiaro sul futuro dell’ospedale Castelli e per questo nei giorni scorsi ha inviato al presidente della Regione, Alberto Cirio, una missiva con la richiesta di poter visionare lo studio commissionato ad Ires in materia di ospedali. Nel merito nella lettera il sindaco segnala che «articoli apparsi sugli organi di stampa locali riportano che la direzione generale dell’Asl Vco e la Regione Piemonte stanno lavorando a diversi scenari possibili per il futuro della rete ospedaliera del Vco e che, in particolar modo, è stato affidato ad Ires uno studio anche sull’ospedale Castelli». Considerando questo tema centrale anche in tempi di pandemia, Marchionini ha quindi chiesto di conoscere i risultati del lavoro svolto ed avere copia della ricerca effettuata, con particolare attenzione all’ospedale Castelli e al prospettato parternariato pubblico/privato. «Essendo, purtroppo, questa l’era delle fake news – conclude Marchionini – se le notizie ed i contenuti delle proposte trapelate ai giornali fossero invece infondate (pur trattandosi di testate prestigiose e di cui stimo l’operato), si invitano l’Asl Vco e la Regione Piemonte a smentirle attraverso i dovuti canali pubblici di comunicazione». Marchionini si riferisce alle indiscrezioni trapelate la scorsa settimana secondo le quali la linea su cui l’Ires si sta muovendo sarebbe quella di puntare sul nuovo ospedale di Domodossola, una piccola struttura nella piana tra Domodossola e Villadossola, che dovrebbe avere, come già era stato deciso, 250 posti letto, a cui affiancare i 125 di Verbania e i 116 del Coq (Centro ortopedico di quadrante) di Omegna. Domodossola diventerebbe così il “punto cardine” della sanità ma Verbania, su cui gravita la zona più popolosa e il maggior numero di turisti, dovrebbe mantenere il Dea. «Come presidente della Rappresentanza dei sindaci – interviene il primo cittadino di Gravellona Toce, Gianni Morandi – avevo già chiesto a suo tempo un confronto con Ires su questi temi e sulla riorganizzazione degli ospedali. Purtroppo questo confronto non c’è mai stato. Ora il consigliere regionale della Lega, Alberto Preioni, e la direttrice generale dell’Asl, Chiara Serpieri, mi hanno fatto sapere che il 29 aprile, alle 16 in videoconferenza, si terrà la presentazione della bozza dello studio Ires. Ho chiesto allora formalmente – continua Morandi – prima di quella data di avere in mano questa bozza per non arrivare come sindaci impreparati a questo appuntamento». Morandi non nasconde la preoccupazione per le notizie circolate in questi giorni sui contenuti del documento. «Se fosse vero quello che ha detto Preioni certo si aprirebbero scenari complessi e tanti interrogativi – continua Morandi -. Mi fa piacere che si parli del mantenimento del Dea dell’ospedale di Verbania ma vorrei anche ricordare che un Dea per esistere ha bisogno di altri reparti, strutture, posti letto. E poi ricordo il problema della carenza dei medici. La Regione come pensa di superare queste criticità? Ci facciano vedere la bozza e soprattutto si apra finalmente un confronto con il territorio che al momento non c’è mai stato. Volevamo essere coinvolti, lo abbiamo chiesto e non abbiamo avuto risposte».
PRESIDIO IL 24 APRILE DAVANTI AL CASTELLI
«Liberiamo il Castelli»: è questo l’appello dei consiglieri comunali di Verbania Laura Sau, Giovanni Alba e Giovanni Battista Finocchiaro, che invitano a manifestare in difesa dell’ospedale cittadino. «Il consiglio comunale di Verbania – spiegano – all’unanimità, dopo che la rappresentanza della Lega ha vergognosamente abbandonato la riunione per non votare a favore dell’ospedale Castelli, ha approvato l’11 marzo un ordine del giorno che chiede alla Regione Piemonte e all’Asl Vco di riportare alla funzionalità l’attività urgente e quella oncologica e chirurgica, come da prescrizione regionale (Dirmei); e di ristabilire, terminata l’ondata pandemica, così come negli altri presidi ospedalieri del Vco, tutte le attività precedenti, investendo le risorse necessarie per recuperare e potenziare in tempi rapidi il ritardo che si è accumulato in seguito al blocco di tutte le attività programmate sia nei reparti che negli ambulatori. Lo stesso ordine del giorno chiede rassicurazioni sul rispetto della direttiva regionale del 27 gennaio 2021 che disponeva il ripristino dei posti letto dedicati alle attività chirurgiche e all’unità di Terapia intensiva coronarica al Castelli. I verbanesi, attraverso mail e lettere ai consiglieri comunali, hanno espresso chiaramente il disagio che devono affrontare per cure periodiche e altre prestazioni sanitarie non disponibili a Verbania. Non da oggi è apparso velato l’orientamento di privatizzazione del nostro nosocomio, e la Regione Piemonte non ha certamente rassicurato la cittadinanza verbanese e quella limitrofa (parliamo di 100.000 abitanti che nella stagione estiva ordinaria si moltiplicano per 10) su quali siano le sue reali intenzioni in merito alla organizzazione o riorganizzazione ospedaliera. Per questo e altri motivi abbiamo deciso di organizzare un presidio davanti all’ospedale Castelli il 24 aprile, alle 15, invitando i consiglieri comunali che hanno approvato l’ordine del giorno ad unirsi a noi nel manifestare una pressante richiesta di attenzione su questo tema».