«Lascio il Partito democratico per Italia Viva. Schlein ha ridotto i dem a un partito massimalista». Con queste dirompenti parole il senatore ossolano Enrico Borghi ha comunicato, con un’intervista pubblicata su “La Repubblica” di oggi, mercoledì, la sua decisione di abbandonare il Pd per andare con Matteo Renzi. Nell’intervista ad Antonio Fraschilla il senatore ossolano parla di “mutazione genetica” del Pd mentre «la Meloni sta lanciando un’Opa verso l’elettorato moderato». Già nelle scorse settimane si era avvertito qualche sintomo di questo mal di pancia: Borghi, parlando alle agenzie di stampa, aveva invitato Schlein a non lasciare alla Meloni il centro, mantenendo una linea riformista. Oggi (lo scrive Rai News) si è poi scoperto che il senatore aveva deciso di non rinnovare la tessera del Pd da qualche settimana. La reazione del suo partito è stata però da “fulmine a ciel sereno”, soprattutto su scala locale. «L’uscita dal Partito Democratico del senatore Enrico Borghi, annunciata questa mattina, ci lascia sorpresi e amareggiati nei modi e nei contenuti» scrivono dalla segreteria provinciale del Pd. E mentre Matteo Renzi si congratula con Borghi e gli dà il benvenuto in Italia Viva, il segretario regionale Domenico Rossi esprime amarezza: «Avrei preferito che si aprisse un confronto, soprattutto con il territorio, che invece ha appreso tutto a giochi fatti. Comprendo la forte delusione dei tanti militanti e dirigenti che lo hanno sostenuto con convinzione durante l’ultima campagna elettorale. Personalmente sono dispiaciuto per questa decisione anche in nome della stima che ho nei confronti di Enrico e della strada condivisa insieme a lui in questi anni. Sono sicuro non mancheranno, anche in futuro, occasioni di incontro e di lavoro comune per fermare il disastro che la destra, sempre più a trazione Fratelli d’Italia, sta generando a livello nazionale e sul nostro territorio». (Articolo completo su Eco Risveglio in edicola giovedì)