Dieci anni fa Marco Zacchera presentò le sue dimissioni da sindaco di Verbania, scelta giunta dopo una brutta storia di lettere anonime e ricatti, che spinse l’allora primo cittadino a lasciare l’incarico. Oggi Zacchera è ufficialmente in pensione dalla politica e si dedica al lavoro, alla pesca e al volontariato; l’abbiamo intervistato chiedendogli di parlare della città e della vita politica cittadina (e non solo). La prima domanda è d’obbligo. Cosa non ha funzionato nella sua amministrazione che si è interrotta bruscamente con le dimissioni? «La storia è nota. Dopo le mie denunce ci fu un’inchiesta della Procura. Oggi dico che se avessi saputo prima quello che è poi emerso dalle intercettazioni avrei cacciato un paio di mele marce e non mi sarei dimesso. Tanta amarezza, ma nessuno però potrà mai dire che Marco Zacchera abbia lucrato qualcosa dalla politica. Certo che nel mio cuore le dimissioni sono state devastanti e tuttora mi sento in colpa con le persone che mi avevano votato». Com’è cambiata la città in questi ultimi anni? «Mi sembra diventata più anziana, forse perché sono più anziano anche io. Anziana però anche come mentalità: dieci anni fa era una città più vitale e non solo politicamente. Lo era a livello sportivo, associativo. Oggi mi sembra più triste». (Articolo completo su Eco Risveglio in edicola)