«Dove eravamo rimasti?». Ha citato la celebre frase di Enzo Tortora il (neo) presidente del consiglio comunale di Verbania, Giovanni Battista Finocchiaro De Lorenzi, eletto la sera di ieri, mercoledì, nella seduta del consiglio comunale di Verbania dopo due tentativi andati a vuoto (la prima volta per mancanza del numero legale e la seconda volta per la mancanza, per un solo voto, della maggioranza qualificata). Ieri era sono stati sufficienti i 21 voti della maggioranza per rieleggerlo. Un voto si era reso necessario per una interpretazione del regolamento (richiesta dalla minoranza al Prefetto e al ministero dell’Interno) che, di fatto, ha invalidato l’elezione precedente. La seduta era iniziata in modo teso, condotta come nelle precedenti occasioni dalla vice presidente Giovanna Agosti. La minoranza, nella quale si registravano molte assenze, ha sollevato il tema della partecipazione a distanza alla seduta. Il punto all’ordine del giorno che prevedeva l’elezione del presidente con voto segreto è però al momento incompatibile con la modalità online. Il consigliere Silvano Boroli, all’estero per lavoro, ha chiesto con una lettera di poter partecipare alla seduta per i punti successivi all’elezione del presidente, proponendo una mozione d’ordine. Una lunga discussione fatta di accesi battibecchi tra il capogruppo di Verbania Futura Giandomenico Albertella e Agosti (che voleva prima votare e poi leggere la lettera di Boroli) si è conclusa con la lettura della missiva. «Nel caso mi fosse impedita la partecipazione – ha scritto Boroli – mi riservo ogni azione legalmente consentita». Parole che Agosti ha definito «una minaccia». Il capogruppo del Partito democratico Roberto Gentina ha chiuso ad una partecipazione dei consiglieri da remoto: «Giustamente noi abbiamo pagato dazio quando mancavano i nostri consiglieri e non avevamo il numero legale; ora tocca a voi essere assenti». La partecipazione, messa ai voti, è stata bocciata con 16 contrari, 8 favorevoli e 2 astenuti. La minoranza ha deciso di lasciare l’aula al momento del voto per il presidente. Nel suo intervento di reinsediamento Finocchiaro ha poi risposto alle critiche che gli erano state mosse la scorsa settimana da vari consiglieri di minoranza che lo accusavano, sulla sanità, di non aver mantenuto una posizione equidistante. Finocchiaro ha elencato uno per uno gli episodi contestati, smontando le accuse. Infine ha annunciato che non si ricandiderà: «Voglio così spegnere sul nascere eventuali accuse di campagna elettorale». Dopo l’elezione del presidente la discussione è proseguita su altri due punti all’ordine del giorno. Gran parte della discussione è stata assorbita dal tema della petizione di piazza Fratelli Bandiera, che continua a dividere la maggioranza e la minoranza.