Un furto sacrilego si è verificato sabato 30 settembre nel santuario di Sant’Antonio da Padova ad Anzino, dove ignoti hanno trafugato alcune collanine (di non grande valore economico), doni dei fedeli posizionati sulla statua di Gesù Bambino. Spiega il parroco di Anzino, don Fabrizio Cammelli: «Per fortuna il danno è limitato anche se l’episodio ritengo sia molto grave. Non ci sono stati danni e non hanno rubato null’altro, ma il furto colpisce per la sfacciataggine dei ladri che hanno agito in pieno giorno, nel pomeriggio, con la piazza piena di gente». Gli oggetti sacri di valore della parrocchia di solito non sono esposti in pubblico se non in determinate occasione e il santuario, che è meta di molti pellegrinaggi, è anche dotato di un impianto d’allarme, che ha fatto il suo dovere suonando quando i ladri hanno compiuto il loro gesto e mettendoli in fuga prima che potessero rubare altre cose. «Si sono mossi con grande sicurezza – spiega don Fabrizio – si tratta probabilmente di persone abituate a compiere questo tipo di furti». Non si sa se le collanine fossero d’oro o di altri metalli meno preziosi: «Il valore in sé non dovrebbe essere molto elevato, anche se essendo un dono dei fedeli siamo amareggiati» ammette don Fabrizio. Intanto il furto è stato subito denunciato ai carabinieri che hanno avviato le indagini: «L’allarme era segnalato con tanto di cartello, forse – aggiunge don Cammelli – i ladri speravano che in quel momento non fosse attivo. Ad ogni modo disturba molto il gesto in sé dell’entità economica del furto; nessuno in paese si era accorto di nulla, anche se si tratta di persone non del posto. Il fatto era passato inosservato fino al suono dell’allarme; in quanto spesso il santuario di Sant’Antonio è meta di pellegrinaggi di fedeli che arrivano anche da molto lontano ed entrano in chiesa per pregare in orari in cui non ci sono funzioni religiose».