Si è svolta la mattina di ieri, venerdì, la manifestazione sindacale dei lavoratori della Barry Callebaut di Intra. I lavoratori si sono ritrovati davanti alla fabbrica di via Cavallotti per poi raggiungere a piedi in corteo il municipio di Pallanza. Circa 150 persone, tra cui molti rappresentanti della politica locale: il senatore di Italia Viva Enrico Borghi, il presidente della Provincia Alessandro Lana, l’assessore alle Attività produttive Mattia Tacchini, il sindaco Giandomenico Albertella, l’assessore alla Cultura Luciano Paretti, i consiglieri comunali di minoranza Silvia Marchionini, Patrich Rabaini, Simone Martoccia. Molti di loro hanno poi marciato con lavoratori della fabbrica e i tanti rappresentanti sindacali (soprattutto Cisl, l’unico sindacato rappresentato in fabbrica) che hanno attraversato la città per raggiungere il municipio. La parola d’ordine di tutti è prendere tempo per obbligare l’azienda, una multinazionale, a fare un passo indietro. Ora bisogna obbligare la Barry Callebaut a spiegare i motivi di una scelta incomprensibile e totalmente priva di qualunque motivazione industriale ed economica, come sottolineano i lavoratori. Un primo incontro è in programma per lunedì alle 11 nella sede dell’Unione Industriale di Verbania. «Anche l’avvocato Alberto Virgili dell’Unione Industriale – spiega Ivan Axerio della Rsu Cisl – ha ricevuto comunicazione della volontà di chiudere; a lui è arrivata una mail con la notizia della chiusura e questa mattina era a Intra per incontrare il direttore dello stabilimento». Un incontro “dovuto”, previsto dalle logiche sindacali, sul quale i lavoratori fanno poco affidamento. Quello che le forze politiche stanno cercando di organizzare è un tavolo che coinvolga Prefettura, Regione Piemonte e Ministero delle Imprese e del Made in Italy, obbligando a presentarsi al tavolo i responsabili dell’azienda con poteri decisionali. Poco prima della partenza della manifestazione, Borghi ha comunicato di essere stato a colloquio con il ministro Adolfo Urso: «Mi ha dato la sua disponibilità a convocare un tavolo ministeriale nel caso ci fosse la disponibilità delle istituzioni locali e regionali. Io intanto ho presentato un’interpellanza urgente al Senato». Il presidente Lana parla di scelta che «lascia tutti sgomenti per la totale mancanza di comunicazione, una scelta scellerata e allucinate che manca di rispetto non solo ai lavoratori, ma a tutto il territorio, con motivazioni futili. Non dobbiamo lasciarla passare, crea un pericoloso precedente». Al termine della manifestazione ci sono stati gli interventi del sindaco Albertella (che ha comunicato di aver ricevuto la vicinanza e il sostegno del presidente regionale Alberto Cirio e dell’assessora Elena Chiorino, che hanno inviato anche una nota in merito), dello stesso Lana, e gli interventi di Emilio Capacchione, segretario regionale Fai Cisl Piemonte Orientale, e Andrea Guagliardo, responsabile Fai Cisl Piemonte Orientale. Subito dopo si è svolto un incontro in municipio per decidere le prossime mosse da fare per portare l’azienda al tavolo e obbligarla a fare un passo indietro. I sindacati intanto proseguiranno con gli scioperi di 4 ore su ognuno dei tre turni di lavoro (l’azienda lavora h24).