Si sono conclusi poco fa gli incontri indetti dai consiglieri dimissionari che, con il loro gesto di sabato, hanno fatto cadere il governo della sindaca Elisabetta Tromellini. La prima conferenza stampa ha visto l’ex vice sindaco, Fabrizio Morea, accompagnato dall’ex consigliere di minoranza Giorgio Angeleri (nella foto in alto), spiegare le ragioni di una scelta che Tromellini ha definito scellerata. «La motivazione che ha fatto scatenare la ribellione mia e di altri consiglieri è stato il modo di gestire i rapporti, la collaborazione e soprattutto la comunicazione. Non era più tollerabile che un individuo, scelto dalla maggioranza e anche da me all’inizio del nostro percorso, fosse diventato colui che doveva decidere come spostare soldi da un capitolo all’altro, come decidere se uno poteva parlare o meno, se era nelle sue grazie ciò che si decideva». Con queste parole Morea si è riferito a Federico Garavaldi, portavoce della sindaca Tromellini. Poi, a nome di tutti i consiglieri dimissionari, ha sottolineato come non sia stato accettato il “Piano comunicazione”, visibile sul sito istituzionale del Comune. Dall’altra parte la ex prima cittadina si è domandata quali siano state le gravi e concrete motivazioni che hanno portato alle dimissioni dei consiglieri, i tre di minoranza Giorgio Angeleri, Sabato Ferrentino e Milena Colle, e i cinque di maggioranza Fabrizio Morea, Delia Bernardocchi, Franco Primatesta, Fiorella Mattioli ed Enrico Foglia. «È stata una decisione scellerata e devastante – ha detto Tromellini -. Penso che la questione della comunicazione sia solo una scusa. Sono pronta a collaborare con il commissario che il prefetto nominerà in questi giorni. Purtroppo da sabato tutto è bloccato, non si potrà fare più niente. E questo i cittadini ortesi devono saperlo». A non aver rassegnato le dimissioni sono stati, invece, Valentina Stara e Gianni Bernascone (nella foto sotto accanto alla sindaca).