Era la mattina del 25 aprile quando gli agenti della Squadra Volanti della Questura hanno messo le manette attorno ai polsi di un 16enne, accusato di spaccio e porto abusivo di armi. E’ stato durante un controllo che gli agenti hanno notato il giovane seduto su una panchina della fermata dell’autobus, nelle vicinanze dell’imbarcadero di Intra, assieme ad un coetaneo. Alla vista dei poliziotti il 16enne ha subito chiuso le gambe, che prima erano divaricate, «come per nascondere qualcosa», hanno fatto sapere dalla Questura. A quel punto è scattato il controllo. «Fin da subito sono emerse contraddizioni nel racconto del giovane – fanno sapere ancora dalla Polizia – sempre più in difficoltà, ed ha fornito spiegazioni contrastanti circa il suo permanere in quel luogo, ed in particolare il possesso di un passamontagna, assolutamente non adeguato anche alle temperature di quel giorno». Il minorenne ha detto agli agenti che il passamontagna gli serviva per spostarsi in motorino, circostanza apparsa in contrasto con le dichiarazioni fornite poco prima, in quanto aveva detto di dover prendere il pullman per raggiungere alcuni amici a Cannero Riviera. E’ stato a quel punto che i poliziotti hanno deciso di andare a fondo con i controlli, perquisendo il 16enne. Nella tasca del giubbotto che portava è stato trovato un coltello con una lama lunga 8 centimetri, che a detta del ragazzo serviva per difesa personale. Il controllo, poi, ha portato a rinvenire occultati in un pacco di biscotti due involucri di plastica con dentro circa 112 grammi di hashish, nonché 100 euro, di cui il 16enne non ha saputo giustificare la provenienza. Perquisizione che ha poi riguardato la casa del ragazzo, dove è stato ritrovato un bilancino di precisione, fatto che ha portato le forze dell’ordine a propendere per l’attività di spaccio. La droga e gli altri oggetti sono stati sequestrati, mentre per il 16enne il magistrato di turno al Tribunale dei Minori di Torino ha deciso per la misura cautelare della permanenza in casa. «L’accompagnamento a seguito di flagranza di reati di spaccio e porto abusivo di armi – si legge ancora nella nota della Questura – veniva convalidato dall’autorità giudiziaria, che ha prescritto al minore di non allontanarsi dall’abitazione di residenza per due mesi e di seguire le lezioni scolastiche nella forma del collegamento a distanza».