Alberto Preioni, sottosegretario alla presidenza della Regione Piemonte, è stato nominato responsabile regionale del dipartimento “Politiche per le Aree montane” della Lega. «Desidero ringraziare sentitamente il segretario regionale Riccardo Molinari e il responsabile nazionale del dipartimento Alessandro Panza per la fiducia che hanno voluto accordarmi – commenta in una nota stampa Preioni -. Questo incarico per me non è solo un riconoscimento, ma soprattutto una responsabilità concreta: quella di continuare a portare avanti battaglie vere e sentite, contro lo spopolamento, per il diritto ai servizi, per il lavoro, per il rispetto e la valorizzazione della nostra identità montana. Con questo incarico, la Lega conferma la sua attenzione ai territori delle terre alte e rinnova l’impegno a mettere le aree montane al centro dell’agenda politica, regionale e nazionale. Il mio legame con la montagna è radicato e profondo. Nel 2016 sono stato protagonista della prima fusione di comuni nel Verbano Cusio Ossola, dando vita al Comune di Borgomezzavalle; in quegli anni abbiamo sperimentato iniziative innovative per contrastare il declino e rilanciare il territorio, come il progetto delle case a 1 euro, che ha riscosso grande interesse e partecipazione, e la costituzione dell’Associazione Fondiaria Terra Viva, pensata per recuperare e valorizzare i terreni incolti. In seguito, come capogruppo della Lega in Consiglio regionale del Piemonte, ho avuto l’onore di contribuire alla stesura di leggi regionali fondamentali per i nostri territori, come quelle sulle cooperative di comunità, strumenti concreti, nati dall’ascolto dei sindaci, delle associazioni e della gente, per recuperare i borghi, contro lo spopolamento, per riportare vita nei paesi e creare nuove opportunità. Continuerò a lavorare con la stessa determinazione di sempre, nella consapevolezza che la montagna non è un problema da risolvere, ma una risorsa da valorizzare. Le nostre comunità alpine meritano futuro, servizi, visione e rispetto ed è per questo che continuerò a battermi».