Recuperati i due alpinisti bloccati sulla Cresta Signal del Monte Rosa. Stanno bene

Si è conclusa in serata, dopo oltre 24 ore di apprensione e un’imponente operazione di soccorso, l’odissea di due alpinisti rimasti bloccati da ieri, domenica, sulla cresta Signal del Monte Rosa, a circa 4.400 metri di quota. Entrambi gli uomini sono stati recuperati e stanno bene, ma le condizioni meteorologiche proibitive hanno reso l’intervento estremamente complesso e prolungato. L’allarme era scattato nella serata di ieri. La macchina dei soccorsi si è attivata questa mattina con una complessa strategia su due fronti: una squadra del Soccorso alpino e speleologico piemontese (Sasp) è stata sbarcata dall’elicottero a valle per risalire verso i due alpinisti, mentre una seconda squadra mista del Sasp e del Soccorso alpino della Guardia di finanza (Sagf) è stata portata alla Capanna Margherita per scendere loro incontro. Le squadre hanno raggiunto i due alpinisti, entrambi in stato di ipotermia, intorno alle 12.30, fornendo loro le prime cure, viveri e coperte autoriscaldanti. Poco dopo, una breve e provvidenziale finestra di bel tempo ha consentito all’elisoccorso di avvicinarsi alla parete e di recuperare, tramite verricello, il primo dei due uomini, che è stato trasportato in ospedale in codice verde. Subito dopo, però, un repentino peggioramento delle condizioni meteo, con nebbia e nevischio, ha impedito il recupero aereo del secondo alpinista. Valutate le sue condizioni di salute, che gli permettevano di collaborare, i soccorritori hanno preso la difficile decisione di evacuarlo via terra, con una lenta e faticosa risalita verso la Capanna Margherita, utilizzando manovre alpinistiche complesse come carrucole e paranchi. L’uomo ha raggiunto il rifugio nel tardo pomeriggio, assistito dai tecnici. Infine, in serata, un nuovo miglioramento della visibilità ha consentito a un elicottero di raggiungere la Capanna Margherita, evacuando l’alpinista e i sei soccorritori rimasti con lui. Trasportato al Passo dei Salati, è stato poi affidato all’elisoccorso regionale per il trasferimento in ospedale, anche lui in codice verde, chiudendo definitivamente un’operazione che ha messo a dura prova la tenacia e la professionalità dei soccorritori.

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