Una protesta in strada per denunciare la carenza di corrente elettrica ed un riscaldamento insufficiente, oltre ad altre problematiche come il ritardo di tre mesi nell’erogazione del pocket money mensile di 75 euro. Sono queste le motivazioni che hanno spinto i ragazzi ospiti del Centro di accoglienza per migranti della Colma di Cesara a scendere in piazza la mattina di oggi, giovedì. L’hanno fatto con un sit in sul tratto di strada provinciale che attraversa il paese. Dal 22 ottobre si sono verificati blackout elettrici e problemi nell’erogazione, un problema che si fa sentire ancora di più con l’arrivo della stagione fredda. «Stiamo vivendo una situazione brutta, non riusciamo nemmeno a scaldare il cibo, la corrente viene a mancare, i pocket money tardano ad arrivare e ci sono lunghi ritardi anche per ottenere gli appuntamenti per i permessi di soggiorno» è la denuncia dei ragazzi. Sul posto sono intervenuti anche lal vice sindaca di Cesara, Antonella Perolini, e l’assessore di Omegna, Franco Gemelli, presente anche la Polizia, ma tutto si è svolto senza alcun problema. Dopo qualche ora i ragazzi sono rientrati verso la Colma, dopo che dalla Prefettura è arrivato l’impegno ad attivare, nel giro di poche ore, i tecnici dell’Enel per verificare la situazione ed assicurare un’adeguata erogazione della corrente.


