Aggiornato al 24 Aprile 2024

Verbania, scomparso a 95 anni il partigiano Eugenio Greppi

E’ mancato domenica 31 maggio all’affetto dei suoi cari Eugenio Greppi, deceduto a 95 anni nel suo appartamento di via Cadorna a Pallanza. Era nato il 25 luglio del 1925 a Pallanza e durante la guerra di liberazione aveva militato nel Battaglione “Bariselli” della Brigata “X^ Rocco” – II Divisione Garibaldi “Redi”, che operava tra Cusio e Mottarone. Lo piangono la figlia Maria e il genero Francesco Marcaletti insieme ai nipoti Elisa e Roberto. “Mio padre non ha mai avuto grossi problemi di salute – racconta la figlia Maria – ma ultimamente, a causa di ulcere al piede sinistro, aveva cominciato a uscire poco e si nutriva sempre meno. Dopo una caduta si era lasciato andare, pur rimanendo lucido, e dopo una settimana di sofferenza si è spento alle 21 di domenica”. Da partigiano Greppi aveva partecipato allo scontro a fuoco avvenuto a Cesara il 25 febbraio 1945. Il suo battaglione comandato da Neris Santini “Aries”, nel quale militavano anche i pallanzesi Bruno Menegatti e Alfredo Minotti, si stava spostando verso la montagna, quando fu intercettato dai nazifascisti. Il grosso del “Bariselli” riuscì a sganciarsi, ma lasciò sul terreno 4 partigiani. “Menegatti riuscì a salvare un compagno ferito consegnandolo a persone del paese – racconta Arialdo Catenazzi, presidente Anpi Verbania -. Gran parte del battaglione, che contava circa 130 uomini, riuscì a sganciarsi e si mise in salvo nei boschi. Delle due squadre rimaste, quella con Menegatti e Greppi scese poi verso Nonio, mentre l’altra, comandata da Torlone, si arrese ai nemici e fu portata nel carcere nazista di Baveno, l’attuale Hotel Dino”. Il 25 aprile Greppi era con i gruppi, che, scendendo dal Mottarone, cercavano di arginare la marcia della colonna Stamm sulla litoranea. Durante una sparatoria a Someraro “furono uccisi i giovanissimi partigiani Billi e Topolino, mio papà invece si è salvato – spiega Maria – perché il suo mitra si era inceppato e lui non si mosse dalla sua postazione”. Dopo la guerra, Eugenio ha sposato Vincenza Cultrera (scomparsa nel 2011) e con lei e i fratelli ha gestito per 42 anni il lido di Suna, dal ’46 fino all’ ’88. Di recente Eugenio ha collaborato con la signora Elena Wetzel a ricomporre il vocabolario completo del dialetto pallanzese.

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