Riceviamo e pubblichiamo:
Senza nessun rispetto per la sacralità delle aree di interesse comunitario di tutela della biodiversità e per le obiezioni del mondo ambientalista e di alcune realtà imprenditoriali locali, la Regione Piemonte ha concesso che nel comprensorio di Macugnaga si organizzino in modo sistematico attività di eliski. Attività che, per loro natura, devono effettuarsi proprio nei periodi di maggior difficoltà delle specie animali incluse nelle liste di rischio di estinzione, in particolare: aquila reale, picchio nero, gallo forcello, coturnice e pernice bianca. La richiesta era stata presentata alla Regione dal Comune di Macugnaga e lo studio di valutazione d’incidenza era stato finanziato dalla società di voli direttamente interessata al buon
esito della domanda, in una comunanza d’intenti che lascia perplessi sull’obiettività dei dati scientifici e sulla severità dei successivi controlli. Sappiamo che pesante è stata la pressione dei partiti politici al governo in Regione, e ormai rovinosamente al capolinea, in particolare della
Lega Nord, affinché venisse concesso agli operatori turistici di Macugnaga di sfruttare le peculiarità naturalistiche del Rosa a fini meramente venali,
senza alcun riguardo per i valori di biodiversità che ci impegnano verso le generazioni future, e per un tipo di turismo di leggero impatto, che guardi ai fruitori, sempre più numerosi, alla ricerca di zone incontaminate. La
mancanza di orizzonti culturali condannerà questo territorio ad un’arretratezza che una manciata di euro non basterà a salvare.