Aggiornato al 27 Luglio 2024

Profuga abortisce e accusa polizia svizzera

“Siamo partiti dalla Siria per trovare la pace e serenità ed invece in Europa abbiamo incontrato la morte con la perdita di nostra figlia di 28 settimane. Ma in Italia abbiamo trovato la pace e, se le condizioni economiche fossero migliori, vorremmo rimanere nel vostro paese”. Sono queste le parole di Omar Jneid, 33 anni professore di lingua araba in Siria, protagonista insieme alla sua famiglia ed amici di una tragica esperienza vissuta nelle celle della polizia svizzera alla frontiera con la Francia al valico ferroviario di Vallorbe.
La donna è arrivata venerdì pomeriggio alla stazione di Domodossola su una carrozza con altri 49 siriani respinti a Vallorbe dalla polizia francese. Il suo gruppo, composto da parenti ed amici, era di ventinove persone. Aveva già perso le acque ed avuto una emorragia e nonostante sia stata immediatamente portata all’ospedale San Biagio per la piccola non c’è stata nulla da fare.
Il marito della donna ha annunciato una denuncia all’Onu su quanto subito dalla polizia svizzera. Il loro racconto domani su Eco Risveglio.

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