“Non escludiamo la possibilità di azioni di sensibilizzazione come presentarci tutti e nove oltre al Sindaco di Verbania, con la fascia tricolore in dogana e, provocatoriamente, vista l’assenza dello Stato Italiano, chiedere aiuto alla Svizzera” determinato, schietto e convinto è il sindaco di Cannobio Giandomenico Albertella.
La riunione dell’Unione dei Comuni del Lago Maggiore, svoltasi lunedi’ 22 dicembre a Cannobio ha offerto l’occasione di ragionare della situazione della frana di Cannero. “Siamo abbandonati, non abbiamo avuto risposte dal rappresentante locale eletto in Parlamento, che nonostante sia stato contattato dal Sindaco di Cannero non si è fatto sentire, l’unico ad essere venuto e ad interessarsi della problematica è stato Aldo Reschigna – commenta Albertella –. La situazione è seria e riguarda un’arteria di valenza internazionale che collega l’Italia con il Nord Europa, utilizzata quotidianamente da 2500 frontalieri, oltre che da centinaia di lavoratori da e verso Verbania, per recarsi sul posto di lavoro, e non possono sempre essere i Comuni ed i volontari ad occuparsi di garantire servizi, trasporti e risposte alle emergenze, ed i cittadini e le attività produttive a pagare le conseguenze ed i disagi. Le attività economiche di Verbania e di tutta la zona hanno perso le vendite rivolte alla clientela proveniente alla vicina Svizzera, di tutto il periodo natalizio. Come sindaci condividiamo la rabbia dei nostri abitanti. Questa è una strada internazionale, si sta mettendo in ginocchio una vasta area e nessuno si interessa”.
Federico Carmine, sindaco di Cannero ha presentato all’unione lo stato dell’arte “gli operai stanno lavorando con dedizione ed impegno, nella prima parte di gennaio dovrebbe essere permesso il passaggio a senso alterno con le dovute opere che si stanno ponendo in essere. Accetto di essere criticato ma la burocrazia, l’assenza dello Stato e situazioni contingenti stanno determinando questa situazione ormai insostenibile”.
Albertella ed i sindaci della Cannobina, Milani, Bergamaschi, Costantini, Dellamora hanno segnalato anche alla Provincia la situazione di criticità della strada provinciale 75 in particolare, tra il km 14 ed il km 16 , “la Provincia ha capito la necessità di verificare le criticità evidenziate e oltre ad aver ridotto la portata dei mezzi pesanti a 8 tonnellate – ha commentato Albertella -, a gennaio la ditta che sta svolgendo gli interventi per le centraline e che ha bisogno di transitare con mezzi di portata maggiore interverrà sui punti critici, quattro, evidenziati dalla provincia. Durante le fasi lavorative la strada potrà essere chiusa dal Km. 14 al Km. 16 in Comune di Cursolo Orasso, a piccole fasce orarie per consentire i getti di calcestruzzo; si tratta di interventi per alcune centinaia di migliaia di euro a carico della ditta. Dopo di che potrà essere consentito il ripristino della portata”.
“Quando un treno interrompe il proprio percorso lo Stato paga subito un servizio alternativo di trasporto su gomma, oggi invece nessuno interviene ed in questa situazione per alleviare i disagi i Comuni continuano a pagare le corse sostitutive organizzate dalla Navigazione Lago Maggiore, pur essendo la stessa espressione del Ministero dei Trasporti, quindi Ente dello Stato. Quindi i Comuni ed i cittadini pagano il servizio di trasporto pubblico dello Stato. Il traffico doganale è bloccato, i pendolari da e per Verbania e la Svizzera fortemente penalizzati. Abbiamo il diritto di avere risposte certe dallo Stato. Sono oltre quaranta giorni che siamo isolati”.
L’intervento in corso di realizzazione , concordato da diversi tecnici ed ora con la supervisione della regia regionale, prevede un disgaggio del materiale ed il lavoro, anche il giorno di Natale, delle maestranze sul cantiere per arrivare ad una apertura a senso alternato della strada “servono anche reti paramassi ed accorgimenti tecnici, per garantire anche in futuro la massima e definitiva sicurezza – commenta Albertella – Siamo indignati del trattamento ricevuto dalle Istituzioni superiori , ma nonostante abbiamo battuto i pugni e ci siamo indignati, i risultati sono stati scarsi . Continuiamo a giocare in squadra e chiediamo il sostegno dei nostri cittadini e degli operatori economici alle nostre azioni di sensibilizzazione per lanciare un forte messaggio e denunciare pubblicamente che il nostro territorio è abbandonato dallo Stato. Nessuno si fa sentire e si interessa. Ringrazio pubblicamente il dottor Lillo ed il centro medico per quanto stanno svolgendo, unitamente a tutti i volontari della CRI, le associazioni e le persone che stanno cercando di rendere normale una situazione di sofferenza”.