Due di loro erano stati arrestati appena il 22 marzo scorso, ma approfittando del fatto che erano stati scarcerati con il solo obbligo di firma avevano continuato la loro attività criminale. Ad affermarlo sono i carabinieri del Nucleo investigativo di Verbania che erano sulle loro tracce, e così Mario Gjoni, 24 anni, e Holgerson Marceraj, 26, sono di nuovi finiti in manette, stavolta anche assieme ai loro complici: Samoel Hysenaj (36), Rosa Di Maio (34) e Maria Mercedes Valerio Salgado (24). Sono tutti residenti a Novara, gli uomini di origine albanese ma regolari in Italia e le donne, una italiana e una nicaraguense. Era stato il Nucleo operativo radiomobile a bloccare i primi due quando una donna di Stresa aveva segnalato al 112 dei rumori sospetti. I militari avevano sorpreso i due appesi sulle grondaie del palazzo, mentre si calavano dal terzo piano. Secondo il comandante del Nucleo investigativo Giovanni Della Sala dopo quel giorno con l’aiuto dei tre complici (che poi si è accertato essere anche loro presenti a Stresa il 22 marzo) hanno messo a segno altri furti a Mortara, Borgomanero (due casi), Boffalora, Bellinzago Novarese e Arona (tre tra furti consumati e tentati). I tre uomini – secondo l’accusa – entravano materialmente negli appartamenti, mentre le due donne facevano da palo e nascondevano addosso a sé la refurtiva per meglio occultarla. Si sta lavorando ora per attribuire eventuali altri furti alla banda, che finora è stata riconosciuta responsabile anche di altri 5 colpi tra Arona, Stresa e Omegna compiuti prima di quel fatidico 22 marzo. La refurtiva rubata è stimata in circa 200mila euro, purtroppo al momento non ancora recuperata.