Aggiornato al 5 Dicembre 2023

Veneto Banca, fondo di solidarietà per azionisti in difficoltà

Approvata ieri dal cda di Veneto Banca la relazione semestrale al giugno 2016,
Nella nota diffusa dalla banca si parla di un “rilancio che parte dal varo, entro fine anno, di un piano industriale che prevede un’accelerazione sull’attività commerciale, una incisiva politica di riduzione dei costi, all’insegna della sobrietà, e una costante ricerca di maggiore efficienza a tutti i livelli. Nuovo slancio verrà dato ai servizi e alle relazioni con la clientela, con l’obiettivo di rinsaldare i legami con i territori di riferimento”.
Il Consiglio d’Amministrazione di Veneto Banca ha inoltre deciso di costituire un Fondo di Solidarietà per gli Azionisti più in difficoltà, che verrà alimentato dalla vendita di beni non funzionali all’attività bancaria, e di proseguire speditamente con l’iter per l’avvio dei tavoli di conciliazione.
L’obiettivo dichiarato è “un piano all’insegna della riconciliazione con i territori che hanno perso fiducia nella banca, una riconciliazione che passa attraverso azioni concrete, a cui si aggiungerà, terminato lo studio richiesto ai consulenti legali, l’azione di responsabilità”.
Per quanto riguarda i dati della semestrale il Gruppo Veneto Banca – si legge nel comunicato diffuso – “ha chiuso il primo semestre con una perdita di 259 milioni di Euro. Tale risultato è la conseguenza di tre principali fattori: 1) l’incertezza e la posticipata conclusione nell’esecuzione dell’aumento di capitale che hanno condizionato il business ordinario (calo degli attivi fruttiferi superiore al 9% nei sei mesi) e la profittabilità 2) la presenza significative componenti straordinarie negative 3) il deciso rafforzamento delle coperture a presidio dei rischi (credito e litigations in primis). Al netto delle sole componenti straordinarie negative il risultato operativo sarebbe stato positivo per circa 36 milioni di euro, nonostante uno scenario di mercato molto complicato (tassi negativi ormai da molti trimestri) e una situazione aziendale del tutto straordinaria”.
La raccolta totale – costituita da raccolta diretta, raccolta amministrata e risparmio gestito – si attesta a 45 miliardi di euro (50 miliardi a fine 2015). La raccolta diretta pari a 22,2 miliardi di euro (24,4 miliardi a fine 2015) “evidenzia un calo essenzialmente riconducibile al clima di incertezza che ha caratterizzato i mesi antecedenti alla conclusione dell’aumento di capitale”. Nello specifico i “debiti vs clientela” si attestano a 14,8 miliardi di euro (17,7 miliardi a fine 2015), i “titoli in circolazione” a 7,4 miliardi (6,6 miliardi a fine 2015). Sulla dinamica dell’aggregato “debiti vs clientela” ha anche impattato il calo dei pronti contro termine con Cassa Compensazione e Garanzia passati a 0,7 miliardi (da 1,7 miliardi di fine 2015), mentre più eterogeneo è stato l’andamento dell’aggregato “titoli in circolazione” con il progressiva riduzione dello stock di obbligazioni “retail”  (non più collocate da metà 2015 ed in calo di circa 0,8 miliardi nel semestre) da una parte e l’incremento delle cartolarizzazioni (in crescita di 1,8 miliardi nei sei mesi) grazie ad alcune operazioni effettuate nel corso del semestre. L’indicatore LCR si è attestato al 30 giugno 2016 al 71% (53% a dicembre 2015) e si è portato all’87% a fine agosto a testimonianza del miglioramento dell’andamento della raccolta diretta a conclusione dell’aumento di capitale.
Il risparmio gestito e amministrato risulta pari a 22,9 miliardi di euro (25,6 miliardi a fine 2015). Nello specifico il risparmio gestito si attesta a 10,1 miliardi (circa 11 miliardi a fine 2015) e quello amministrato a 12,6 miliardi (14,4 miliardi a fine 2015).
Il patrimonio netto (escluso il patrimonio di terzi) è pari a 2,6 miliardi di euro, il patrimonio netto tangibile a 2,5 miliardi di euro.
Dopo l’applicazione del “filtro prudenziale” relativo alle cosiddette “espunzioni” pari a complessivi 291 milioni di euro, i coefficienti patrimoniali (phased in) sono: CET 1 al 10,74% (superiore al coefficiente minimo del 10,25% fissato dalla BCE per il Gruppo) e Total Capital Ratio al 12,57%. Infine il livello di leva finanziaria (leverage phased in) è pari al 7,0%.

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