Aggiornato al 14 Dicembre 2024

Dal 20 novembre stop alle slot nei bar

Il Comune di Verbania ricorda che da lunedì 20 novembre scade il termine previsto dalla legge regionale per la rimozione degli apparecchi da gioco installati presso esercizi che si trovino a una distanza inferiore a 500 metri (misurata in base al percorso pedonale più breve) da istituti scolastici di ogni ordine e grado, centri di formazione per giovani e adulti, luoghi di culto, impianti sportivi, ospedali, strutture residenziali o semi-residenziali operanti in ambito sanitario o socio-sanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile ed oratori, istituti di credito e sportelli bancomat, esercizi di compravendita di oggetti preziosi ed oro usati, movicentro e stazioni ferroviarie.

L’obbligo di rimozione degli apparecchi riguarda tutte le tipologie di esercizi in cui gli stessi sono installati (esercizi di somministrazione, tabaccherie, esercizi commerciali e artigianali, circoli privati, campeggi, alberghi, sale scommesse etc.) con la sola esclusione, in questa prima fase come prevede la legge, delle sale giochi autorizzate.
Si evidenzia che in caso di inosservanza all’obbligo di rimozione degli apparecchi è prevista l’applicazione di una sanzione pecuniaria da 2 mila a  6 mila euro per ogni apparecchio, oltre all’apposizione dei sigilli sugli apparecchi medesimi.

Inoltre il Comune informa che è stata prorogata l’ordinanza comunale del 2016 che pone limitazioni temporali all’esercizio del gioco tramite gli apparecchi e congegni automatici da gioco e intrattenimento, sia nelle sale da gioco e da scommesse, sia negli esercizi pubblici e commerciali.
L’ordinanza in questione fissa gli orari di utilizzo degli apparecchi da gioco nei locali pubblici dalle ore 14,00 alle 18,00 e dalle 20,00 alle 24,00, tutti i giorni compresi i festivi. Al di fuori delle predette fasce orarie gli apparecchi devono essere disattivati. Il mancato rispetto delle limitazioni di orario comporta l’applicazione della sanzione che prevede il pagamento di una somma da  500 a 1.500 euro per ogni apparecchio.

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